Istat: i dati rivelano un Paese spaccato a metà

La ripresa deve partire dal Sud Italia

ROMA – I dati diffusi oggi dall’Istat restituiscono l’immagine di un Paese tagliato a metà. Se al Nord si vivono situazioni di forte crisi, al Sud la situazione è allo stremo. A creare le profonde disparità tra il Nord e il Sud non sono solo le gravi carenze di servizi e infrastrutture, ma anche l’andamento del sistema economico.

La disoccupazione, nel Mezzogiorno, assume infatti dimensioni spropositate, specialmente quella giovanile. I consumi, inoltre, sono al minimo. Dal 2008 in Italia le famiglie hanno ridotto del -11% i propri consumi alimentari e del -28,8% quelli relativi al comparto sanitario (due settori estremamente indicativi, gli ultimi che, in una situazione di crisi vengono intaccati). Questi dati peggiorano nettamente al Sud Italia: -12,3% i consumi alimentari e -29,6% quelli in ambito sanitario. Uno scenario drammatico che richiede provvedimenti immediati.

Per questo è fondamentale avviare operazioni coraggiose, che siano in grado di far ripartire la domanda, quindi l’economia, soprattutto nelle aree più disagiate, dove i servizi sono ridotti all’osso ed il lavoro è ormai un’utopia. La vera strategia per creare lavoro e restituire reddito e prospettive è quella di avviare opere di modernizzazione e riqualificazione, sfruttando i fondi europei destinati a tali scopi e, se necessario, attuando un allentamento del patto di stabilità con gli enti locali in modo da consentire l’avvio di tali operazioni.

Il tanto annunciato piano per il Sud, che avremmo dovuto vedere nella Legge di Stabilità risulta ancora “latitante” e del tutto insufficiente nel dare risposte concrete in tal senso.

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