Banche. Codacons, esposto a Corte dei Conti, aprire un’indagine

ROMA –  Il Codacons presenterà domani un esposto alle Corti dei Conti delle regioni sedi delle quattro banche salvate dal Governo, e ai Comandi della Guardia di finanza territorialmente competenti, chiedendo di aprire una indagine “sul crac che ha trascinato con sé 130mila piccoli investitori”.

La magistratura contabile e le Fiamme Gialle dovranno individuare “i responsabili di tale grave situazione, ossia i soggetti che hanno materialmente suggerito e venduto i titoli ai risparmiatori, e coloro che hanno sperperato i soldi degli investitori portando gli istituti di credito al dissesto. Tali soggetti – spiega il Codacons – dovranno rispondere dei danni prodotti ai cittadini e allo Stato – costretto a creare un fondo da 100 milioni che tuttavia non basterà a sanare la situazione – attraverso i loro beni personali, che dovranno essere utilizzati per i rimborsi ai risparmiatori”. 

Per la parte restante dei risarcimenti, “saranno inevitabili migliaia di cause contro gli istituti di credito, non essendo l’arbitrato una strada praticabile”, secondo il Codacons. Con l’arbitrato il governo “introduce un principio incostituzionale e pericolosissimo: si decide cioè di punire un reato in modo diverso a seconda di chi è la vittima. Il ‘furto’ commesso viene punito in modo più duro se il rapinato è povero, e non viene punito affatto se la vittima è benestante – afferma il presidente Carlo Rienzi – Ma tutto ciò è palesemente illegale perché il reato è uguale per tutte le vittime, e le conseguenze dello stesso non possono essere proporzionate al reddito di chi lo ha subito”.  

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