Eurozona. Juncker, la crisi non è finita

ROMA – Continua la lenta ripresa dell’occupazione europea. Infatti, come certifica Eurostat, nel terzo trimestre di quest’anno e’ aumentata nell’Eurozona dello 0,3% rispetto al periodo immediatamente precedente, mentre il progresso registrato nell’Ue a 28 paesi e’ pari allo 0,4%.

In entrambi i casi, il numero di occupati (229,8 milioni di persone di cui 151,5 nei paesi con la moneta unica) e’ cresciuto rispetto allo stesso trimestre del 2014 dell’1,1%. Aumento trimestrale sopra la media per l’Italia (+0,4%) che arriva cosi’ a una crescita degli occupati dello 0,9% in un anno. 

“Dal mio punto di vista, la crisi non e’ finita”: ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo per ascoltare le sue considerazioni sul futuro dell’Eurozona: “bisogna andare avanti – ha detto Juncker – con la nostra agenda di riforme e investimenti” e “dare piu’ legittimita’ e forza alle istituzioni comuni”. Infatti, ha osservato durante il suo intervento, “molte persone restano senza lavoro e la ripresa e’ ancora fragile”. Secondo Juncker, “il parlamento europeo e’ il parlamento dell’Euro, che e’ un progetto politico e ha bisogno di una vigilanza politica di responsabilita’ politica”.

 

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