Crolla del 26% l’export made in Italy verso la Russia

ROMA – Le esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia nel 2015 sono crollate del 25,9 % per effetto dell’embargo che ha alimentato tensioni commerciali che hanno interessato anche i prodotti non colpiti direttamente.

E’ quanto emerge afferma la Coldiretti sulla base di una analisi dei dati relativi al commercio estero dell’Istat nei primi undici mesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dopo la decisione dell’Unione Europea di prorogare le sanzioni che hanno scatenato la guerra commerciale.Se i settori piu’ colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, perdite di quote di mercato considerevoli – sottolinea la Coldiretti – si registrano anche in altri importanti comparti, dal tessile all’arredamento fino ai mezzi di trasporto. Nell’agroalimentare – sostiene la Coldiretti – ai danni diretti stimati in 20 milioni di euro al mese di mancate esportazioni si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy.Lo stop alle importazioni dall’Italia ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dai salumi ai formaggi con la produzioni casearia russa di formaggio – conclude la Coldiretti – che ha registrato infatti un sorprendente aumento e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola o Parmesan.

 

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