Sei banche italiane confermano indagine Bce su crediti deteriorati

ROMA – Sei banche italiane confermano che la Banca Centrale europea ha avviato o si appresta ad avviare una nuova valutazione sui loro portafogli di crediti deteriorati. Mentre resta ancora sostanzialmente tutto da definire il futuro della bad bank che dovrebbe alleviare il peso dei quasi 200 miliardi di non performing loans che pesano sugli istituti nazionali.

La notizia circolata sulla stampa nei giorni scorsi, ha innescato un’ondata di vendite sul comparto bancario di Piazza Affari dopo che sono iniziate ad arrivare alcune conferme dalla vigilanza europea.Vittima principale Mps, tra gli istituti di nuovo sotto il faro della Bce, che ha lasciato sul terreno quasi il 15% del suo valore. Tanto da spingere la Consob ad intervenire a Borsa aperta nel pomeriggio, disponendo il divieto di short selling (vendite allo scoperto) per il resto della seduta e l’intera giornata di domani.””Ci sono mani italiane ed estere sul titolo – ha spiegato il presidente Giuseppe Vegas – Stiamo indagando e a fine giornata vedremo chi ha venduto effettivamente””.In serata sono arrivate dunque le conferme della nuova tornata di indagini della vigilanza europea “”in materia di governance, strategia, processi e metodologie adottate dal Banco per la gestione dei Non Performing Loans””. Hanno annunciato verifiche già in corso o in arrivo nelle prossime settimane, oltre a Mps, anche Carige, Banco Popolare, Bpm, Bper e Unicredit. Nessuna notizia di indagini Bce sui Npl, invece, per Intesa Sanpaolo, Ubi, Credem e Mediobanca.

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