Pensioni da 63 anni. Parte la sperimentazione per due anni

ROMA – Uscita anticipata per tutti di 3 anni e 7 mesi a 63 anni di eta’. E’ il risultato dell’incontro tra i sindacati e il governo sul tema delle Pensioni.

L’Ape varra’ per tutti i lavoratori, dipendenti e non, che compiranno 63 anni nel 2017. La sperimentazione durera’ due anni, mentre si tratta sulla soglia di reddito esente da penalita’. Il ministro del lavoro Giuliano Poletti e’ fiducioso e afferma che l’accordo e’ vicino. Un nuovo incontro si terra il 21 settembre. “Sessantre anni e’ la mediazione arrivata oggi, ma che era in viaggio da un po’ di tempo”, ha riferito il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. Il sistema, ha detto il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, “”avra’ una sperimentazione di due anni”. Proietti ha spiegato che potranno quindi andare in pensione anticipata coloro i quali hanno 63 anni nel 2017; la rata di ammortamento dovrebbe essere azzerata per le Pensioni che arrivano a 1.200 euro netti. “Ma non ci sono parti completamente definite – ha sottolineato Petriccioli – e ci siamo dati appuntamento al 21”. “In quella data stringiamo e chiudiamo”. La segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, si e’ limitata a dichiarare: “stiamo continuando a lavorare”. 

La Cgil in un nota poi ha spiegato che “su alcuni punti si confermano delle possibili ipotesi di soluzione mentre per altri emergono segnali di indisponibilita’”. In particolare il sindacato di Corso d’Italia “esprime preoccupazione per lo svuotamento di un intervento sul tema del lavoro precoce, anche smentendo diverse ipotesi che erano state prospettate nel corso degli incontri che si sono tenuti nelle settimane precedenti”. “Il tema del lavoro precoce, dei 41 anni per chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni, costituisce una priorita’, considerata l’urgenza d’individuare soluzioni per una categoria fortemente penalizzata dagli interventi di riforma”, conclude la Cgil. Per tutti i sindacati deve essere ulteriormente approfondita questa la parte che riguarda il pensionamento dei lavoratori precoci e di coloro che hanno svolto lavori usuranti: “Occorre definire meglio la platea e il bonus a contributivo”. Proietti ha spiegato che potrebbero rientrare i lavoratori dell’edilizia, le infermiere di sala operatoria, le maestre d’infanzia e i macchinisti, attraverso un allargamento della normativa esistente. “Forse faremo cifra pari a 63 anni”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini a proposito dell’Ape. “Entro fine mese chiuderemo”, ha aggiunto, “l’asticella e’ ancora da definire ma non e’ soggetta a contrattazione” riferendosi all’eta’ per l’anticipo della pensione. “Si tratta di capire dov’e’ l’equilibrio piu’ giusto”, ha aggiunto.

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