Pensioni anticipate dal primo maggio 2017

Nessuna penalità sotto 1350 euro 

ROMA – E’ durato poco più di un’ora l’incontro tecnico tra governo e sindacati a Chigi sulle misure previdenziali che saranno messe a punto nel Consiglio dei ministri di domani fissato per le 15. La novità che può interessare gli italiani è che dal 1° maggio 2017 sarà possibile andare in pensione anticipata. Per accedere all’Ape social, l’anticipo pensionistico senza penalizzazione, il tetto fissato dal governo nella legge di bilancio è di 1.350 euro lordi al mese. “Noi vorremmo fosse un po’ alzato. C’è poi il tema delle platee legate agli anni di contribuzione: è in corso una discussione, nelle prossime ore ci saranno dettagli più precisi. 

I lavori gravosi interessano gli operai dell’edilizia, i maestri di scuola d’infanzia, i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti, alcune tipologie di infermieri e altri settori si stanno approfondendo in queste ore”, spiega Domenico Proietti, segretario confederale Uil, dopo l’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Con l’Ape volontaria (non quella sociale) ci sarà una detrazione pari al 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo.  

Altra novità, sono state innalzate le soglie di contribuzione minima per accedere alle mini-Pensioni a costo zero per il lavoratore: 30 anni se si è senza occupazione, 35 anni se si è lavoratori attivi. I lavoratori precoci possono andare in pensione con 41 anni di contributi, prima di aver raggiunto i 63 anni di età, limite previsto per l’accesso all’Ape agevolata. Il governo ha anche confermato l’intenzione di togliere la penalizzazione – che sarebbe dovuta tornare nel 2019 -per chi va in pensione prima dei 62 anni.

Per le Pensioni il governo stanzierà 1,5 o 1,6 miliardi nel primo anno, che diventano 6 in tre anni. Mentre la Uil si è detta soddisfatta dell’incontro anche se vanno fatte ancora alcune limature, la Cgil è sul piede di guerra. “Il governo Renzi si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto”, scrive il sindacato guidato da Susanna Camusso, sempre in rotta di collisione con l’esecutivo.

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