Manovra fisco, scatta la protesta dei commercialisti

ROMA – Il decreto fiscale varato dal ministero dell’Economia, “invece di semplificare un sistema fiscale che occupa il 126esimo posto nel ‘ranking’ annuale sulla competitivita’ elaborato dalla Banca Mondiale, aggiunge ben 8 nuovi adempimenti a carico di professionisti e imprese”.

E’ quanto scrivono in una nota congiunta le associazioni dei commercialisti Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico, riferendo come, “in questi anni, abbiamo presentato piu’ volte  anche presso il tavolo permanente instaurato dal Mef  proposte volte alla semplificazione di un sistema estremamente complesso: basti pensare che gli adempimenti fiscali gravano mediamente su una impresa italiana 2,18 volte piu’ di una impresa britannica, 1,73 volte piu’ di una francese e 1,58 piu’ di una spagnola. Ma, evidentemente – sottolineano i sindacati della categoria professionale – non siamo stati ascoltati”. Inoltre, recita ancora la nota delle associazioni, “se in Parlamento non vi saranno sostanziali modifiche, avvieremo una campagna di comunicazione scrivendo alle oltre 5,4 milioni di partite Iva clienti dei nostri associati. Comunicazione che – spiegano i commercialisti – sara’ volta a illustrare nel dettaglio a tutti i professionisti e a tutte le imprese italiane i nuovi adempimenti, i relativi costi e un sistema sanzionatorio che di fatto istituisce una nuova tassa occulta su tutte le categorie produttive del nostro Paese, sollecitandole e dichiarandoci pronti a sostenere ogni forma di protesta legittima che, in qualita’ di contribuenti, vorranno intraprendere al fine di dimostrare al Governo la forza numerica e la volonta’ del popolo delle partite Iva”.

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