Alitalia. Gubitosi: manager inadeguati. M5S tuona contro i commissari

ROMA- “In una crisi aziendale ci sono due fattori, dei problemi esterni e anche un management non adeguato.

Se c’è un buon management, è in grado di gestire anche una crisi, mentre un cattivo management può cavarsela in condizioni di mercato buone. Quindi è indubbio che ci sia stato anche un fattore di gestione non buona”. Lo ha detto il commissario straordinario di ALITALIA Stefano Paleari in una audizione presso le Commissioni riunite Trasporti, Attività produttive e Lavoro.

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Intanto sulla questione Alitalia e sulla scelta dei commissari  tuona il M5S.  Il collegio commissariale di Alitalia e’ composto da “soggetti in aperto conflitto di interessi” con la compagnia “se non direttamente coinvolti e correi della sua ‘malagestio'”. E’ quanto sostiene il M5s che presenta un esposto all’Anac per contestare la nomina del collegio commissariale. La decisione del Governo di nominare questi soggetti, si legge nella denuncia, rischia di compromettere la possibilita’ di fare luce sulla reale e “grave” gestione della compagnia.  

l M5s contesta, in particolare, la nomina di Enrico Laghi, in base a quanto previsto sia dalla direttiva del luglio 2016 sia dal decreto del 2013 sui requisiti di professionalita’ ed onorabilita’ dei commissari giudiziali. Anche se “analogo discorso vale anche per il dott. Luigi Gubitosi e il prof. Stefano Paleari”. Per il M5s queste nomine potrebbero compromettere la ricerca delle responsabilita’ per questo “colossale buco di bilancio” e “fraudolento fallimento”: l’Anac viene dunque chiamata ad intervenire “con urgenza, anche congiuntamente all’autorita’ giudiziaria, per accertare la legittimita’ e regolarita’ di tali nomine”. Quanto ai commissari, Laghi in particolare, sarebbe incompatibile per il suo ruolo di presidente del Cda di Mindco Spa, “societa’ schermo” di Cai (Compagnia Aerea Italiana) che detiene il 51% di Alitalia e per essere stato nel “collegio sindacale di Unicredit, primo creditore di Alitalia”. Entrambi i ruoli sarebbero in aperto contrasto con i criteri previsti dalla direttiva che vietano di nominare chi “ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell’impresa insolvente ovvero si e’ in qualsiasi modo ingerito nella medesima”, chi risulti creditore o debitore dell’impresa insolvente e chi, “nei due anni anteriori alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato a qualunque titolo la sua attivita’ professionale a favore dell’impresa insolvente”. Per gli avvocati del Movimento sarebbe stata anche violata la procedura di nomina del collegio essendo stati “aggirati” passaggi formali richiesti dalla direttiva.  

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