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ROMA – Mercoledì 7 USB, l’Unione Sindacale di Base, ha organizzato un interessante convegno a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Prof. Ugo Arrigo, dell’Università Bicocca di Milano e il Prof. Gaetano Intrieri dell’Università Tor Vergata di Roma di cui vi riportiamo per intero i loro approfondimenti sui bilanci Alitalia.

 Arrigo conferma chiaramente che non è stato il costo del lavoro a pesare sui vari fallimenti, ma l’incapacità del management e della politica nel saper gestire un’industria complessa ed articolata come quella del trasporto aereo che ha altresì sottovalutato i rapidi cambiamenti avvenuti negli ultimi 15 anni.  Il professore Arrigo, fa un’analisi comparata con gli altri paesi europei, in particolare la Spagna, alle prese con un aumento incredibile di passeggeri e la gestione delle low cost.

Intrieri entra nel dettaglio dell’ultimo bilancio di Alitalia del 2015 (quello del 2016 non esiste) portando documenti che attestano gli sprechi perpetrati dal management con acquisti di motori pagati 4 volte il loro prezzo di mercato, degli slot su Londra pagati 5 al prezzo di uno e di altre scelte scellerate. Fa riferimento ad altre compagnie di bandiera europee, rimarcando quanto siano protette dai loro relativi stati.

Intrieri sottolinea come si stiano svendendo elevate professionalità come quella dei meccanici certificati che si trovano in cassa integrazione o licenziati nonostante il mercato aereo si in assoluta crescita. Non nasconde preoccupazione per l’eventuale prossima possibile chiusura di Atitech, una realtà del sud che potrebbe trasformarsi in un nuovo dramma per i lavoratori e le loro famiglie.

La conferenza è stata estremamente interessante. Entrambi i relatori, concludono con la speranza che lo stato italiano si applichi un po’ di più nella ricerca di soluzioni a lungo termine e appoggiando la propria compagnia di bandiera come fanno gli altri paesi europei avendo un marchio ancora appetibile come quello rappresentato dall’ Alitalia nonostante sia stata maltrattata.

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