L’inflessibile Equitalia riscuote, ma si dimentica di pagare i fornitori

Visto il ruolo che ha ricoperto in passato, chiunque  sosterrebbe che questa società pubblica mai e poi mai avrebbe violato la normativa sui tempi di pagamento. Le cose, invece, sono andate diversamente: nel 2016, infatti,  Equitalia Spa (che, ricordiamo, è stata soppressa il 1 luglio di quest’anno) ha saldato le fatture dei propri fornitori in ritardo rispetto ai tempi fissati dalla normativa.

La denuncia è sollevata dalla CGIA che ha analizzato la banca dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni. “Quando era chiamata a riscuotere – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – non guardava in faccia nessuno. Nei confronti dei contribuenti era rigorosa, inflessibile  e non ammetteva alcuna giustificazione. Quando, per contro, doveva onorare gli impegni contrattuali sottoscritti, almeno alla luce di quanto  è accaduto nel 2016, questa precisione e meticolosità nel rispettare le scadenze sfumava, al punto tale che liquidava i propri fornitori oltre i termini di legge. In altre parole, praticava bene, ma razzolava male”.

Se l’anno scorso sia Equitalia Spa sia l’Inail hanno pagato i propri fornitori con 13 giorni di ritardo medi ponderati rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge, che prevedono il pagamento 

fattura entro 30 giorni dalla data di ricevimento, altre Amministrazioni finanziarie si sono “comportate” addirittura peggio: l’Inps, ad esempio, ha onorato gli impegni di pagamento con 29 giorni medi ponderati di ritardo e la Sogei Spa (società di Information technology del Ministero dell’Economia delle Finanze) con 14 (vedi Tab. 1) . 

Anche per molti ministeri il rispetto dei tempi di pagamento è un optional. Se nel 2016 agli Interni hanno saldato le fatture con 58 giorni medi ponderati di ritardo, il ministero della Giustizia lo ha fatto dopo 52, la Difesa dopo 46 e lo Sviluppo Economico dopo 38. I più virtuosi, invece, sono stati il dicastero dell’Ambiente, che ha anticipato il saldo fattura di 7 giorni, e i ministeri degli Esteri e dell’Economia e delle Finanze che, entrambi, hanno liquidato i fornitori 4 giorni prima della scadenza di pagamento (vedi Tab. 2).

A rammentarci che la situazione generale rimane ancora molto delicata è il   Segretario della CGIA Renato Mason: 

“L’avvio della procedura di infrazione dell’Ue nei confronti del nostro Paese  risale al giugno del 2014. Questo richiamo ufficiale ci è stato comminato perché la nostra Pubblica amministrazione ha violato le disposizioni della Direttiva europea sui ritardi di pagamento entrata in vigore nel 2013. E sebbene negli ultimi anni ci sia stato qualche miglioramento, nel 2017, secondo i dati di Intrum  Justitia, la nostra Pa paga i propri  fornitori dopo 95 giorni. In Europa solo la Grecia ha saldato le fatture dopo un numero di giorni superiore al nostro”.   

Va altresì ricordato che a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, escludendo le scuole sono quasi 13.500 le pubbliche amministrazioni che hanno l’obbligo di far transitare i pagamenti sulla piattaforma dei crediti commerciali (PCC) gestita dal MEF. In realtà, ben 6.898 enti, pari al 51,3 per cento del totale, nel 2016 non l’hanno fatto.  Pertanto, i risultati di questa elaborazione sono ancora parziali e riconducibili solo alle amministrazioni che  hanno adempiuto a questo vincolo di legge.

Tra i Comuni, invece, il peggiore pagatore d’Italia è quello di Scicli (Rg) che salda  le fatture con 628 giorni di ritardo. Pesantissima anche la situazione dei fornitori dell’amministrazione comunale di Poggio Nativo (Ri) che vengono onorati con 478 giorni di ritardo e per quelli di Torrebruna (Ch) che devono aspettare 415 giorni dopo gli accordi contrattuali intercorsi.  Il Comune d’Italia più veloce a onorare i debiti commerciali è Lunamatrona (Provincia del  Sud Sardegna): di fatto salda i fornitori immediatamente, visto che anticipa il pagamento di 30 giorni. Bene anche Aiello del Friuli (Ud), che anticipa di 29 gironi: Corzano (Bs), Rogolo (So), Oldenico (Vc) e Cozzo (Pv), invece, anticipano tutti di 28 giorni (vedi Tab. 3). 

Tra le Amministrazioni provinciali e le Città Metropolitane la maglia nera è indossata dalla Provincia di Verbano Cusio Ossola: in questa realtà territoriale piemontese i pagamenti avvengono con 175 giorni medi ponderati di ritardo. Male anche Ascoli Piceno (111 giorni), Benevento (94) e La Spezia (69). La più veloce a saldare i debiti, invece, è la Provincia di Udine che anticipa la scadenza di 22 giorni. Bene anche a Pordenone (18 giorni), Sondrio (17) e Rovigo (16)  (vedi Tab. 4).

Tra le Asl, infine, la situazione più difficile si registra nella Capitale: l’ “Azienda sanitaria locale Roma E” liquida i propri fornitori con 270 giorni di ritardo, l’ “Azienda unità sanitaria locale Roma A”, invece, con 237.  Presso l’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, l’attesa, dopo la scadenza contrattuale, dura 192 giorni. Dalla CGIA ricordano che per gli enti del servizio sanitario nazionale la legge stabilisce che il termine massimo di pagamento dei fornitori avvenga entro 60 giorni. Le Asl più virtuose, invece, si trovano in Lombardia: l’ “Agenzia di tutela della salute della Val Padana” (ex Asl di Mn e Asl di Cr) e l’ “Ats della Montagna” (Valtellina/Alto Lario e Val Camonica) anticipano i pagamenti di 44 giorni. Bene anche l’ “Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino” che paga con un anticipo di 43 giorni (vedi Tab. 5). 

In questa analisi, segnalano dalla CGIA, non è stato possibile realizzare un confronto tra le Regioni per la mancanza di dati omogenei  tra le 20 realtà amministrative presenti nel Paese.

Al di là dei ritardi nei pagamenti che la nostra Pa continua a registrare, infine, rimane ancora una questione da chiarire: a quanto ammonta lo stock di debito accumulato nei confronti delle imprese ? Sebbene da oltre due anni sia stata introdotta la fatturazione elettronica nelle transazioni commerciali con le amministrazioni pubbliche, ancora adesso non ci sono dati ufficiali.  Chi periodicamente ne stima l’importo è la Banca d’Italia. Secondo i dati riportati nella “Relazione annuale”, presentata a Roma il 31 maggio di quest’anno, alla fine del 2016 i debiti commerciali della Pa ammonterebbero a 64 miliardi: di cui 34 riconducibili a ritardi nei pagamenti.

Tab. 1 – Ritardi e anticipi di pagamento medi delle Amministrazioni Finanziarie

 

I peggiori pagatori

(anno 2016)

Rank

Amministrazione Finanziaria

 Giorni di ritardo nei pagamenti

1

Istituto Nazionale Previdenza Sociale – INPS 

29

2

Sogei S.P.A. (SOGEI)

14

3

Istituto Naz. Contro Infortuni INAIL

13

4

Equitalia SpA 

13

     
 

I migliori pagatori

(anno 2016)

Rank

Amministrazione Finanziaria

Giorni di anticipo nei pagamenti

1

Agenzia delle Entrate (AGE)

8

2

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

4

3

Agenzia del Demanio

3

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati MEF

Tab. 2 – Ritardi e anticipi di pagamento medi di Ministeri e Presidenza del Consiglio

 

I peggiori pagatori

(anno 2016)

Rank

Ministeri

 Giorni di ritardo nei pagamenti

1

Interno 

58

2

Giustizia

52

3

Difesa 

46

4

Sviluppo Economico 

38

5

Beni e Attività Culturali e Turismo

28

6

Istruzione, dell’Università e della Ricerca

19

7

Infrastrutture e Trasporti

14

8

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

13

9

Salute 

10

10

Lavoro e Politiche Sociali 

5

     
 

I migliori pagatori

(anno 2016)

Rank

Ministeri e Presidenza del Consiglio

Giorni di anticipo nei pagamenti

1

Ambiente e Tutela Territorio e del Mare 

7

2

Affari Esteri e Cooperazione Internazionale 

4

3

Economia e delle Finanze 

4

4

Presidenza del Consiglio dei Ministri 

0

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati MEF

  Tab 3. – Ritardi e anticipi di pagamento medi dei Comuni (*)

 

I peggiori pagatori

(anno 2016)

Rank

Comune

 Giorni di ritardo nei pagamenti

1

  Scicli (RG)

628

2

  Poggio Nativo (RI)

478

3

  Torrebruna (CH)

415

4

  Cerreto Sannita (BN)

402

5

  Serino (AV)

395

6

  Salcito (CB)

373

7

  Capo D’Orlando (ME)

350

8

  Gottolengo (BS)

304

9

  Civita Castellana (VT)

299

10

  Santa Maria La Carità (NA)

295

11

  Armo (IM)

292

12

  Paola (CS)

282

13

  Guardamiglio (LO)

280

14

  Castelpetroso (IS)

279

15

  Castelpoto (BN)

276

16

  Librizzi (ME)

273

17

  Raddusa (CT)

263

18

  Cerzeto (CS)

240

19

  Cerreto di Spoleto (PG)

238

20

  Lampedusa e Linosa (AG)

236

     
 

I migliori pagatori

(anno 2016)

Rank

Comune

Giorni di anticipo nei pagamenti

1

  Lunamatrona (VS)

30

2

  Aiello del Friuli (UD)

29

3

  Corzano (BS)

28

4

  Rogolo (SO)

28

5

  Oldenico (VC)

28

6

  Cozzo (PV)

28

7

  Casazza (BG)

27

8

  Mornico al Serio (BG)

26

9

  Germagno (VB)

26

10

  Caldes (TN)

26

11

  Montanaso Lombardo (LO)

26

12

  Gerre de’ Caprioli (CR)

26

13

  Mello (SO)

26

14

  Mairago (LO)

25

15

  Piazzolo (BG)

25

16

  Mese (SO)

25

17

  Verona

25

18

  Mezzoldo (BG)

25

19

  Pianico (BG)

25

20

  Castelnovetto (PV)

25

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati MEF

(*) Nel caso dei peggiori pagatori sono stati presi in esame i ritardi dei pagamenti di tutti gli enti che hanno comunicato anche un minimo pagamento ed è stato fatto il rank dei peggiori 20. Nel caso dei migliori pagatori, sono state prese in esame solo quelle amministrazioni che hanno comunicato di aver pagato almeno il 75% delle fatture in modo da non scambiare per virtuosi enti che hanno comunicato pagamenti solo per piccoli importi.

Tab. 4 – Ritardi e anticipi di pagamento medi di Province e Città Metropolitane (*)

 

I peggiori pagatori

(anno 2016)

Rank

Province e Città Metropolitane

 Giorni di ritardo nei pagamenti

1

Provincia del Verbano Cusio Ossola 

175

2

Provincia di Ascoli Piceno 

111

3

Provincia di Benevento 

94

4

Provincia di La Spezia 

69

5

Provincia di Latina

63

6

Provincia di Vibo Valentia 

62

7

Provincia di Varese 

56

8

Provincia di Rieti 

55

9

Provincia di Campobasso 

55

10

Città Metropolitana di Torino 

49

11

Provincia di Pescara 

47

12

Provincia di Alessandria 

46

13

Provincia di Foggia 

44

14

Provincia di Isernia 

40

15

Provincia di Potenza 

36

16

Provincia di Teramo 

36

17

Provincia di Asti 

35

18

Provincia di Forlì Cesena 

32

19

Città Metropolitana di Bari 

25

20

Provincia di Salerno

24

     
 

I migliori pagatori

(anno 2016)

Rank

Province e Città Metropolitane

Giorni di anticipo nei pagamenti

1

Provincia di Udine

22

2

Provincia di Pordenone 

18

3

Provincia di Sondrio 

17

4

Provincia di Rovigo 

16

5

Provincia di Verona 

14

6

Città Metropolitana di Venezia 

14

7

Provincia di Siena 

14

8

Provincia di Treviso 

14

9

Provincia di Gorizia 

12

10

Provincia di Trieste 

12

11

Provincia di Pistoia 

11

12

Provincia di Mantova 

11

13

Provincia di Monza e Brianza 

11

14

Provincia di Belluno 

11

15

Provincia di Vicenza 

10

16

Provincia di Grosseto 

10

17

Provincia di Padova 

10

18

Città Metropolitana di Firenze 

9

19

Provincia di Bergamo 

8

20

Provincia di Cremona 

8

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati MEF

(*) Nel caso dei peggiori pagatori sono stati presi in esame i ritardi dei pagamenti di tutti gli enti che hanno comunicato anche un minimo pagamento ed è stato fatto il rank dei peggiori 20. Nel caso dei migliori pagatori, sono state prese in esame solo quelle amministrazioni che hanno comunicato di aver pagato almeno il 75% delle fatture in modo da non scambiare per virtuosi enti che hanno comunicato pagamenti solo per piccoli importi.

Tab. 5 – Ritardi e anticipi di pagamento medi degli Enti della sanità (*)

 

I peggiori pagatori

(anno 2016)

Rank

Enti della sanità

 Giorni di ritardo nei pagamenti

1

Azienda Sanitaria Locale Roma E

270

2

Azienda Unita Sanitaria Locale Roma A

237

3

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

192

4

ASL della provincia di Cremona

161

5

AZIENDA OSPEDALIERA PUGLIESE – CIACCIO

144

6

Azienda Ospedaliera G. Rummo di Benevento

141

7

Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini (CZ)

120

8

Azienda Ospedaliero-universitaria Maggiore della Carita (NO)

100

9

Azienda Socio Sanitaria Territoriale Melegnano e della Martesana (MI)

94

10

Azienda Unita’ Sanitaria Locale 11 di Empoli

89

11

Azienda Ospedaliera Brotzu (CA)

84

12

Azienda per la tutela della salute Sassari (SS)

75

13

Azienda Sanitaria Regionale Molise

72

14

Azienda USL Roma B

69

15

Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari

65

16

Azienda Sanitaria Provinciale N. 5 di Reggio Calabria

65

17

Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Biella

65

18

Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia

61

19

Azienda Ospedaliera – Universitaria Pisana

60

20

Azienda Sanitaria Locale TO3

56

     
 

I migliori pagatori

(anno 2016)

Rank

Enti della sanità

 Giorni di anticipo nei pagamenti

1

Agenzia di Tutela della Salute della Val Padana (ex ASL MN e ASL CR)

44

2

ATS della Montagna (Valtellina/Alto Lario e Val Camonica)

44

3

Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino

43

4

Agenzia di Tutela della Salute di Brescia

40

5

Azienda Ospedaliera di Perugia

39

6

Azienda Unita’ Sanitaria Locale Umbria 1

34

7

Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo

30

8

Agenzia di Tutela della Salute di Pavia

29

9

Azienda Unita’ Sanitaria Locale Umbria 2

28

10

Azienda Sanitaria Locale N. 4 di Teramo

26

11

Azienda Assistenza Sanitaria N.2 Bassa Friulana Isontina

25

12

Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria (ex ASL VA e CO)

25

13

Azienda ULSS 19 di Adria

23

14

Azienda USL Pescara

23

15

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona

21

16

Agenzia di Tutela della Salute della Brianza

21

17

Azienda Sanitaria Locale di Lecce

21

18

U.L.S.S. N. 4 ALTO VICENTINO

20

19

Azienda Socio Sanitaria Territoriale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (MI)

18

20

Azienda ULSS n. 2 Marca Trevigiana

17

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati MEF

(*) Nel caso dei peggiori pagatori sono stati presi in esame i ritardi dei pagamenti di tutti gli enti che hanno comunicato anche un minimo pagamento ed è stato fatto il rank dei peggiori 20. Nel caso dei migliori pagatori, sono state prese in esame solo quelle amministrazioni che hanno comunicato di aver pagato almeno il 75% delle fatture in modo da non scambiare per virtuosi enti che hanno comunicato pagamenti solo per piccoli importi.

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