I Cassa integrati Alitalia manifestano alla Regione Lazio. Apertura di un tavolo istituzionale

 

Parte il conto alla rovescia, tra pochi mesi saranno tutti licenziati

 

Sono oltre trecento i manifestanti che ieri si sono trovati in presidio davanti al Consiglio Regionale del Lazio. Si tratta dei lavoratori di Alitalia, Argol ed Eutelia.

Tre diverse vertenze, unite dalla perdita del posto di lavoro e la mancanza di un futuro.

Al presidio, organizzato dal comitato Overbooked, erano presenti, Filt Cgil Lazio, Usb, Cub e Comitato Az Cigs Piloti e alcune forze politiche di opposizione.

Sono circa 4000 i cassaintegrati che il 14 ottobre 2012, saranno licenziati dalla ex compagnia di bandiera, a tutti è già arrivata la lettera di preavviso e saranno iscritti nelle liste di mobilità.

Di queste 4000, con le nuove modifiche sulle pensioni, solo poche persone riusciranno a raggiungere i requisiti pensionistici, nel periodo residuo di ammortizzatori sociali.

«895 piloti buttati nel cesso» recita uno striscione, a significare le centinaia di professionalità altamente specializzate, che, non solo tra i piloti, sono state lasciate a casa, rappresentando un problema sociale, per i lavoratori, che non vedono prospettive occupazionali,  ma anche per la collettività. Un esercito di disoccupati senza futuro.

Molte di quelle persone lotta da oltre tre anni, per tenere aperta una vertenza, difficile, che come più volte si è scritto, ha fatto da apripista per un modello di relazioni industriali oltre che sociali, che è stato poi esportato a tante altre realtà lavorative del paese. Girare tra quelle persone, e leggere negli sguardi la stanchezza di una lotta che sembra infinita, cui tuttavia non ci si può sottrarre e percepire nelle parole la speranza che esista davvero una giustizia,  da la consapevolezza che l’orgoglio di essere dalla parte giusta è il motore che rende vive tutte le battaglie, anche quelle che sembrano già concluse.

La CAI – denunciano le organizzazioni sindacali presenti al presidio- lascia a casa i lavoratori cassa integrati e i precari di lungo corso e assume nei settori operativi, personale precario, appena formato.

Quello che chiedono i lavoratori cassa integrati è che si torni a parlare, seriamente, della questione Alitalia, al fine di trovare strumenti occupazionali concreti cosi come una riqualificazione professionale, che dia un minimo di prospettive, a persone che non sono cosi giovani da essere ricollocate, né vecchie per andare in pensione.

La vertenza Argol , che in questi mesi ha visto i lavoratori costretti ad incatenarsi al terminal di Fiumicino, e arrampicarsi sulle impalcature di un Hangar, si è conclusa recentemente con la cassa integrazione di 75 lavoratori. Tuttavia ad oggi, i lavoratori non hanno ancora ricevuto l’indennità prevista dagli accordi. Un ultreriore beffa, per i 75 lavoratori che hanno perso il  lavoro e sono stati sostituiti da personale stagionale, da formare.

Una delegazione di lavoratori Alitalia e Argol è stata ricevuta nel pomeriggio dall’Assessore al lavoro Zezza e dal presidente della IX commissione.

Le organizzazioni sindacali presenti al tavolo, hanno espresso preoccupazione per la situazione occupazionale dell’aeroporto di Fiumicino, in cui oltre alla società Argol, si prevedono nuovi esuberi, a partire, dalla società Flight Care ad altre aziende del settore.

Dall’incontro è emerso che la Regione Lazio, su cui le vertenze aperte pesano in modo significativo, si farà parte attiva all’apertura di un tavolo nazionale sulla vertenza dei lavoratori cassa integrati Alitalia.

Il primo appuntamento sarà per il 15 marzo, che vedrà impegnate le istituzioni locali, l’ Enac, le organizzazioni datoriali e sindacali.

Il presidio, a conclusione dell’incontro, ha preso atto positivamente dell’impegno della Regione, ma è consapevole che la strada per trovare la risoluzione alle problematiche della vertenza aperta è ancora lunga e necessita, della continua attivazione diretta dei lavoratori e delle forze politiche e sindacali.

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