Prosegue il rimbalzo di Piazza Affari. Spread senza scossoni

TRIESTE – Dopo che la crisi politica ha investito Piazza Affari lo scorso lunedì, Borsa Italiana ha proseguito la settimana all’insegna del rimbalz.

Il mercato, pur preoccupato per il cambio di rotta che potrebbe coinvolgere le politiche di austerità, così care alla Germania ed alla Troika (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale ed Unione Europea), della  terza economia d’Europa, non ha reagito poi così male grazie anche alla spinta ricevuta dall’ottimo dato sull’economia tedesca fornito dallo ZEW, l’indice che  misura le aspettative degli analisti sul suo sviluppo nell’arco dei sei mesi futuri. Piazza Affari ha potuto beneficiare così, per ben tre giorni consecutivi, del titolo di migliore piazza d’Europa, ben sfruttando l’accordo trovato dai ministri dell’Ecofin alla supervisione bancaria e l’esito favorevole del collocamento dei BTP di giovedì scorso.
Indici senza scossoni a Piazza Affari ed in Europa nell’ultima seduta della settimana passata, nonostante il dato sul livello del debito pubblico italiano abbia segnato un nuovo record negativo, attestandosi a 2015 miliardi di euro, e Fiat, dopo aver registrato  una flessione delle vendite del 12,8% che faceva temere la necessità di un aumento di capitale, avesse subito uno stop per eccesso di ribasso in mattinata.
Quest’oggi apertura contrastata dei listini in cerca di recupero, con Milano supportata dalla conferma di Fitch sul debito sovrano dell’Italia, fissato ad “A-” in conseguenza alle misure adottate dal Governo per contenere il deficit di bilancio, e dal buon dato Istat sull’avanzo commerciale, che ad ottobre è stato pari a 2,5 miliardi di euro. Bene anche Fiat, subito ripresasi dal forte ribasso della precedente ottava.
Senza scossoni lo spread tra il Btp e il Bund con scadenza a dieci anni, con la differenza di rendimento tra il titolo italiano (Btp novembre 2022) e quello tedesco “ferma” tra i 320 e i 325 punti base rispetto ai 323 della chiusura di venerdì; il rendimento del decennale si mantiene così sotto al 4,6%.

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