La pausa giova a Piazza Affari, che rimbalza sul calo dello spread

TRIESTE – Il mese di aprile si apre all’insegna della settimana corta per Piazza Affari che, dopo una sorta di “week end doppio” propiziato da quattro giorni consecutivi di festività pasquali senza contrattazioni, si ripresenta oggi alla prova dei mercati.

La chiusura di giovedì scorso è stata quanto mai significativa, con un ritracciamento (al ribasso) delle quotazioni che ha riportato prepotentemente sotto ai riflettori le questioni politiche italiane, in particolare la recente decisione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di insediare due commissioni di “saggi” per formulare «precise proposte programmatiche oggetto di condivisione su temi di carattere economico e istituzionale»: una situazione potenzialmente destabilizzante e quindi gravissima per l’intero sistema economico-finanziario dell’Eurozona, il cui impatto è però mitigato dalla presenza dei “soliti noti” in qualità di protagonisti, fatto che rende il contesto molto simile all’ordinarietà.
A squarciare le tempestose nubi che gravano sulla nuova ottava un debole raggio di sole, un’analisi sulle principali Borse internazionali comparsa su Plus, l’inserto del sabato de Il Sole24Ore, secondo la quale il ritorno in prossimità dei massimi del 2007 degli indici S&P500 e DAX non nasconderebbe una nuova bolla speculativa poiché, a differenza di sei anni fa, i prezzi delle azioni sembrano rispecchiare correttamente gli indicatori patrimoniali delle aziende, riducendo così il rischio di un nuovo crollo dei mercati.
Il momentaneo sollievo derivante dalla permanenza di Cipro  nella zona Euro non deve poi far dimenticare che, in una fase in cui si stanno metabolizzando ulteriori strade per il salvataggio, le azioni sinora intraprese potrebbero avere implicazioni di lungo termine per gli sviluppi della crisi europea: è ormai evidente che in situazioni di stress le regole possono essere modificate per soddisfare i creditori, creando situazioni di forte disaccordo all’interno della stessa Troika (specialmente tra Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea) che complicano ulteriormente il quadro.  
Attenzione degli investitori puntata dunque sulla riunione della BCE (Banca Centrale Europea) e sull’usuale successiva conferenza stampa del suo presidente Mario Draghi in programma giovedì prossimo, nonché sui dati sull’occupazione provenienti dagli Stati Uniti, la cui diffusione è prevista nella giornata successiva.

Oltre che alla già citata situazione politica italiana, grande attenzione nel Vecchio Continente ai dati del settore manifatturiero: l’indice PMI (che misura l’attività del comparto) a marzo è sceso nell’Eurozona un po’ meno delle aspettative, mentre nel Bel Paese ha registrato un marcato calo, toccando i minimi dall’agosto 2012; tasso record per la disoccupazione europea, confermatasi al 12%, in lieve calo invece in Italia (11,6%).
Seduta contrastata sui mercati asiatici: Tokyo soffre perdite conseguenti il rafforzamento dello yen, trainato dalla debolezza dell’euro, imitata da Shangai, dove la buona intonazione degli energetici per la crescita del consumo di petrolio in Cina non basta a sostenere l’intero indice; ieri sera in rosso anche Wall Street, in flessione a fine seduta dopo il nuovo massimo storico intraday fatto registrare dall’indice Dow Jones.
In una giornata povera di spunti a seguito della pausa pasquale, buona intonazione per le principali Borse europee (Parigi +1,08%, Francoforte +1,16%, Londra +1,26%) che, sostenute dalle comunicazioni, hanno spinto Piazza Affari in territorio positivo (FTSE Mib +0,73%, FTSE Italia All-Share +0,83%) dopo un avvio negativo.
A Milano generale calo dei bancari, con Montepaschi in caduta libera (-6,32%) dopo una sospensione per eccesso di ribasso in mattinata; a pesare i giudizi degli analisti seguiti alla comunicazione dei dati di bilancio 2012 da parte dell’istituto senese: risultato netto negativo per 3,17 miliardi di euro post svalutazioni, avviamenti ed intangibili, che segue la perdita di 4,69 miliardi di euro registrata nel 2011.
Tra gli energetici segnaliamo il rialzo di Enel (+1,57%), bene Tiscali (+1,01%) e Telecom Italia (+1,91%), male Fiat (-1,78%) in attesa che stasera il Ministero dei Trasporti comunichi il dato sulle immatricolazioni di marzo.
Sul fronte del debito sovrano registriamo la contrazione dello spread tra il BTP ed il Bund con scadenza a dieci anni, segno di apprezzamento da parte dei mercati della strategia praticata dal Presidente della Repubblica. La differenza tra il titolo italiano (Btp novembre 2022) e quello tedesco si è portata sotto ai 340 punti base dai 349 punti della chiusura di giovedì, corrispondente ad un rendimento del 4,7%; in flessione anche lo spread tra i titoli con scadenza a due anni, la cui cedola è tornata sotto al 2,1%.

Condividi sui social

Articoli correlati