Inflazione. I dati confermano la stagnazione

ROMA – A gennaio l’Italia torna in deflazione. Lo attesta oggi l’Istat rilevando un tasso di inflazione, nel mese appena concluso, in diminuzione dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2014. 

In controtendenza, invece, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa, che registrano un aumento contenuto del +0,1% su base annua. Dati che rivelano, in tutta la sua gravità, la situazione che il Paese sta vivendo. I consumi sono in caduta libera -10,7% solo nel triennio 2012-2013-2014 secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con una contrazione complessiva della spesa di oltre 78 miliardi di Euro. Una tendenza che rispecchia in pieno il progressivo declino del potere di acquisto delle famiglie avvenuto in questi anni: -13,4% dal 2008 ad oggi.

Presi nel loro insieme questi dati forniscono un quadro estremamente allarmante di vera e propria stagnazione del sistema economico. Per questo è urgente e necessario che il Governo apra gli occhi e sia pronto e disponibile ad avviare immediatamente misure urgenti per la ripresa degli investimenti e per il rilancio dell’occupazione.

Vi sono alcuni elementi favorevoli che il Governo e le imprese devono essere pronti a cogliere, per imprimere un deciso cambio di rotta all’intero sistema economico. Il calo del costo dell’energia, permesso dalla diminuzione delle quotazioni petrolifere; il tasso di cambio favorevole alle esportazioni; la possibilità, in presenza di un’intermediazione controllata e corretta, di sfruttare il livello contenuto dei tassi, per destinare risorse a politiche espansive di investimento che puntino sulla ricerca, sullo sviluppo tecnologico, sulle comunicazioni (banda larga in primis), nonché sulla realizzazione di infrastrutture utili al rilancio ed alla qualificazione dell’offerta turistica.

Sono queste le misure di cui il Paese ha bisogno: solo in un secondo momento, una volta stabilizzata la situazione economica e restituite condizioni di vita dignitose ai cittadini, si potrà parlare di riforme. Per quanto riguarda l’aggiornamento del paniere Istat, infine, è curioso notare come escano prodotti i cui costi sono in forte ribasso, che potrebbero trascinare ulteriormente all’ingiù il tasso.

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