Pil, l’Ocse taglia le stime sull’Italia

Lavoro e investimenti sono elementi fondamentali di cui il Paese scarseggia. Indispensabile l’avvio del Piano Straordinario per il Lavoro

ROMA – I dati Ocse rivelano una situazione sempre più drammatica. Le stime sul PIL, già molto caute, vengono ulteriormente tagliate: l’Italia crescerà del +0,8% nel 2016 e nel 2017. Stime ben al di sotto dell’1% dichiarato dal Governo. Uno scenario che, di giorno in giorno, si fa sempre più allarmante, tanto che l’Osce afferma: “su investimenti e scambi non si sono rivelati così fruttuosi come si prevedeva”. “Affermazioni che chiamano in questione sia il Governo, responsabile dei mancati provvedimenti necessari per una vera ripresa, sia gli imprenditori, carenti in coraggio ed iniziativa.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Di fronte a questa ennesima conferma della mancata crescita si rende estremamente urgente un piano shock, che sappia dare nuovo impulso alla nostra economia. Il primo passo da compiere è l’avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro: attraverso la ripresa del mercato occupazionale darebbe nuovo reddito a chi al momento è disoccupato ed inoltre imprimerebbe un nuovo slancio alla domanda interna, alleggerendo le famiglie dell’onere del mantenimento di figli e nipoti senza occupazione (pari a circa 450 Euro al mese).

Uno studio recentemente effettuato dal nostro O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori rivela come, se la disoccupazione tornasse a valori intorno al 6% (livello pre-crisi, ancora eccessivo a nostro parere), la capacità di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di Euro l’anno. Risorse preziose che permetterebbero al Paese di cambiare marcia, innescando una nuova fase di crescita, un circolo virtuoso in grado di rimettere in moto produzione e mercato occupazionale.

Per questo è fondamentale ed improrogabile uno stanziamento dello Stato per 60 miliardi di Euro, da destinare solo ed esclusivamente all’innovazione e la ricerca, alla modernizzazione delle infrastrutture soprattutto al Sud, alla messa in sicurezza antisismica, alla valorizzazione dell’offerta turistica.

Operazioni improrogabili, che dovranno essere finanziate attraverso una intensificazione della lotta all’evasione fiscale, la tassazione delle rendite finanziarie, tagli a sprechi ed abusi e, se necessario, anche la vendita di parte delle riserve auree (circa il 10-15%).

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