Prezzi: ricadute sulle famiglie, +296 Euro annui

Necessario dare nuovo impulso alla domanda interna e avviare un’attenta analisi dei rincari, abolendo ogni norma o provvedimento che possa favorire gli aumenti

L’Istat annuncia oggi che l’inflazione a gennaio sale dell’1%. Il carrello della spesa addirittura raggiunge quota +1,9%. Con l’inflazione a questo livello, in termini annui, le ricadute sui prezzi ammonteranno a +296 Euro annui a famiglia, di cui +106,4 Euro solo nel settore alimentare.

Rincari in linea con le denunce che abbiamo lanciato in merito agli aumenti di ortofrutta, nonché dei carburanti (che incidono in maniera determinante sui prezzi dal momento che i beni di consumo sono trasportati per l’86% su gomma), delle autostrade nonché dei costi di energia elettrica e gas.

Una impennata che si inserisce nel contesto dell’andamento altalenante registrato negli ultimi anni, sintomo di un sistema economico che, tra alti e bassi, non dà segnali concreti di ripresa.

Per questo è urgente e prioritaria un’azione del Governo volta da un lato al rilancio dell’occupazione, dall’altro al monitoraggio ed al contenimento dei costi energetici.

“Rilanciare l’occupazione, attraverso un Piano Straordinario per il Lavoro, è il primo passo sulla via della ripresa. Dare lavoro ai giovani è una priorità dettata da un’esigenza non solo economica, ma anche etica e sociale.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.  

Un piano che preveda lo stanziamento di investimenti per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico, per la realizzazione di opere di modernizzazione delle infrastrutture e di un piano di messa in sicurezza antisismica, nonché l’attuazione di un serio programma per valorizzare e riqualificare l’offerta turistica. 

Queste misure, utili a dare nuovo impulso alla domanda interna, dovranno essere affiancate da un’attenta azione di verifica sui prezzi, in particolar modo su quelli relativi all’energia. Inoltre non si deve sfiorare nemmeno lontanamente l’ipotesi di un incremento delle accise sui carburanti (come circolato e poi smentito nei giorni scorsi): sarebbe deleterio per l’intera economia.

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