Lastmusik. “Il maestro” e il pentagramma della memoria. Video

ROMA – C’è una memoria appesa ai righi di un pentagramma, storie che aspettano di essere raccontate.

Per questo è nato il progetto Lastmusik – a race against time, una corsa contro il tempo per salvare la musica scritta nei campi di concentramento e con essa il ricordo di molti perseguitati. L’anima di quest’avventura è il Maestro Francesco Lotoro, che da decenni insegue la pista delle note intorno al mondo e ha raccolto oltre 5.000 pezzi di musica concentrazionaria. 

Lastmusik, sostenuto dalle case di produzione Doclab (Leone d’oro a Venezia con “Sacro Gra“) di Marco Visalberghi e Intergea di Donatella Altieri, è un sogno molto concreto e molto articolato. La campagna è nata a Roma, con un colossale, commovente concerto, Tutto ciò che mi resta, organizzato da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, che parlano di un “coraggioso tentativo di sopravvivenza spirituale”.


 
Nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium, in occasione del Giorno della Memoria, sono saliti sul palco star internazionali: l’intensa, sapiente cantante tedesca Ute Lemper, l’interprete yiddish Myriam Fuks, voce di un popolo, i violinisti Roby Lakatos, Francesca Dego e tanti artisti di altissimo valore. Insieme a loro il Parco della Musica Contemporanea Ensemble, il Coro di Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Coro Ha-Kol. All’evento ha preso parte Marco Baliani, che con il suo raccontare ha introdotto i brani, coinvolgendo il pubblico in un flusso narrativo asciutto, comunicativo, mai retorico. L’artista Mimmo Paladino ha poi creato delle immagini di grande forza per l’occasione. Il concerto è stato un abbrivo, un momento di grande senso della Storia, ma Lotoro e l’energico gruppo che lo accompagna hanno una visione ben più ampia e oltre al già citato Lastmusik, stanno preparando un lungometraggio.

Una produzione franco-italiana (Doclab, Intergea, Les Bons Clients, Intuition & Film) darà alla luce entro la fine dell’anno a “Il Maestro”, film documentario diretto dal regista Alexandre Vincenti, per ripercorrere il lavoro di Francesco Lotoro, ma soprattutto le storie emerse in tanti anni di ricerche. Storie di sofferenza cui la musica dà riscatto, grazie a un pezzo di carta sopravvissuto nei decenni, grazie alla memoria di chi ai campi di concentramento è scampato, grazie alla tenacia di chi, come Lotoro, non ha smesso di cercare, di ascoltare le molte voci del dolore.

Lastmusik. La musica dei campi di concentramento. Video

 

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