Clima. Dicembre 2015 anno di caldo record

ROMA – Sale la febbre del pianeta ed il 2015 si chiude come il secondo anno più caldo di sempre, dopo il record registrato nel 2014.

A rilevarlo sono gli scienziati dell’Osservatorio Geofisico dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia secondo i quali questo mese di dicembre si attesta come il terzo dicembre più caldo degli ultimi due secoli. Stando allo studio dei ricercatori del Dief Unimore, il totale annuo delle piogge, registrate presso l’Osservatorio modenese, si assesta su 684.7 mm, sostanzialmente allineato con i 660.7 mm della media climatica 1981-2000 ed il mese di dicembre sarà ricordato come un mese da record con una temperatura media 6.6°C. “Le basse temperature torneranno i primi di gennaio con precipitazioni e nevicate in Appenino, probabili precipitazioni anche a basse quote” affermano. Insomma fine anno tempo di bilanci un po’ per tutti, anche per l’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari (Dief Unimore) e Reggio Emilia che oggi ha diffuso l’andamento meteorologico dell’anno 2015 ormai alle porte.        “Dicembre 2015 si chiude come un mese da record, anche se non assoluto, con una temperatura media di 6.6°C e con soli 2.3mm di pioggia, anche se -spiegano- non si tratta di vera pioggia, bensì delle cosiddette ‘precipitazioni occulte della nebbia’, ovvero nebbia che, condensando, fa attivare il pluviometro posto nell’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma a Modena”.

Il mese di dicembre 2015, continua la rilevazione del Dief Unimore, è il terzo più caldo degli ultimi due secoli, seguito dal dicembre 2014 che fu, con 6.9°C, il dicembre più caldo in assoluto ex equo con il dicembre 1872, fatto allora isolato, poiché, aggiungono i geofisici, “i record di caldo erano l’eccezione e la norma era il gran gelo, come il dicembre 1879 che ebbe una temperatura media di -4°C.” “Riferendoci a una soglia di temperatura media dicembrina di +6.0°C -sottolinea Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dief di Unimore- ritroviamo solo 4 episodi dal 1830 al 1999 con queste temperature, mentre dal 2000 in poi ben 9 mesi di dicembre su 15 sono stati anomali caldi, potremmo dire che quello che era l’eccezione nel passato, oggi è la norma”. “Le piogge, solo in 6 annate, dal 1830 a oggi, in dicembre sono state così scarse. La siccità -rimarcano i geofisici- non è, almeno per ora, grave come nell’episodio di siccità invernale 1989-90, anno in cui il dicembre 1989 chiuse ‘praticamente a secco’ con 0.1 mm di pioggia”. Nel suo complesso l’anno 2015, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma, la temperatura media risulta di 16.1°C, secondo anno più caldo di sempre, dopo il 2014 in cui la temperatura media fu di 16.3°C. 

“Mai, fino a due anni fa -avvertono i ricercatori del Dief Unimore- si erano superati i 16°C di temperatura media annua e fino al 1997 non si erano mai superati i 15°C annui”. Per quanto riguarda le piogge, invece, nonostante “il dicembre siccitoso, il totale annuo si assesta su 684.7 mm, sostanzialmente allineato con i 660.7 mm indicati dalla media climatica 1981-2000”. “Siamo sempre più dentro una nuova normalità, tanto che, – prosegue Luca Lombroso- faccio una scommessa coi nostri posteri, alla fine del XXI secolo questi anni potrebbero essere guardati come freddi, se non si interviene per contenere, come prevede l’accordo di Parigi alla COP 21, il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, facendo ogni sforzo per limitarlo entro 1.5°C rispetto all’era preindustriale”. Previsioni? “Coi primi giorni di gennaio -afferma Lombroso- tornano le precipitazioni e la neve in Appennino, forse in parte anche a quote basse, ma è presto per i dettagli. Temperature in calo, ma niente più che rientranti nei valori tipici della stagione. E per il 2016 più che previsioni faccio gli auguri, di un felice e sereno 2016 e, personalmente, guardo con ottimismo il segno di speranza della recente COP 21 di Parigi, nel corso del quale tutti i paesi del mondo hanno avuto chiaro l’obiettivo che quella del clima è una delle principali sfide per il futuro”. “Ora -taglia corto lo scienziato- si tratta di agire”.

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