A Quarto il M5S ha difeso la sua diversità

ROMA – In merito all’articolo “A quarto il M5S si gioca la sua diversità“, pubblicato lo scorso 9 gennaio, la nostra testata non ha mai adombrato alcun coinvolgimento dei vertici nazionali nella vicenda di Quarto né messo minimamente in discussione la loro onestà e rettitudine morale.

Al contrario, abbiamo riconosciuto al suddetto movimento la sua unicità, la sua diversità e il rigore morale che ha sempre difeso e tuttora sta difendendo con coraggio e dignità. Avevamo esercitato alcune legittime critiche in merito al comportamento iniziale dei medesimi sulla vicenda, ma prendiamo atto con piacere che il nostro invito a non difendere il sindaco, benché innocente, e a chiederne espressamente le dimissioni, fino a giungere all’atto estremo di espellerlo, senza parlar d’altro, senza rifugiarsi in cliché da vecchia politica e senza tentare di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica da una vicenda comunque spinosa, sia andato a buon fine e sia stato accolto dai massimi esponenti del Movimento 5 Stelle nell’arco di qualche giorno. Non perdendo tempo, non rifugiandosi nel politichese e non seguendo la strada della prudenza, hanno mantenuto una diversità che riteniamo necessaria per adempiere “con disciplina e onore” il proprio ruolo politico e si sono dimostrati migliori di quanto non pensassimo. Ne prendiamo atto e ne siamo felici per il contesto generale delle nostre istituzioni.

A tal riguardo, pubblichiamo il comunicato che ci è giunto dai capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Mario Michele Giarrusso, del suddetto movimento:

“Mancata conoscenza del ricatto da parte del M5S. Solo grazie alle intercettazioni pubblicate dai giornali, il M5S ha appreso che il sindaco Rosa Capuozzo ha subito una serie di presunti ricatti da parte di Giovanni De Robbio sottaciuti dal sindaco sia agli organi del M5s che a Luigi Di Maio e Roberto Fico. Gli eventuali  ricatti il sindaco Capuozzo li avrebbe dovuto denunciare immediatamente all’autorità giudiziaria competente, cosa che invece non ha fatto ed è per questo che il M5S ha deciso di avviare la procedura di espulsione a garanzia dei principi e dei valori del M5S.

L’accusa infondata e falsa imputata a Luigi Di Maio: I giornali hanno strumentalizzato alcuni passi delle intercettazioni per fare credere che la Capuozzo avesse informato Luigi Di Maio circa l’eventuale  ricatto ricevuto da Giovanni De Robbio e che avesse chiesto al Vicepresidente della Camera un incontro proprio per questo motivo. Luigi Di Maio, infatti, ha ricevuto dei messaggi whatsapp, pubblicati in data odierna, da parte del sindaco Rosa Capuozzo mediante la quale quest’ultima chiedeva un incontro, non per parlare degli asseriti ricatti ricevuti da De Robbio, ma per risolvere i dissidi che stava creando il Capo Gruppo al Consiglio Comunale Alessandro Nicolais il quale voleva modificare il regolamento comunale al fine di aumentare il numero di Commissione per avere un maggior numero di gettoni di presenza e, dunque, un aumento delle indennità. A tale richiesta Di Maio aveva risposto confermando la disponibilità all’incontro per risolvere tale questione. Ci sono prove scritte che possono testimoniare il tutto. Pertanto il presunto ricatto o le pressioni ricevute dalla Capuozzo non sono mai state portate a conoscenza di Luigi Di Maio.

L’accusa infondata e falsa imputata a Roberto Fico: Il messaggio inviato da Roberto Fico a Nicolais in data 15 dicembre 2015 dal seguente tenore letterale: “appena possibile. Pero ascoltatemi. Andate avanti e cercate di lavorare tranquillamente. Un abbraccio” era riferito solo ed esclusivamente alla procedura di espulsione avviata dallo staff del M5S nei confronti di Giovanni De Robbio, avvenuta il 14 dicembre 2015. Tale messaggio, pubblicato in data odierna dallo stesso Roberto Fico, era un riscontro ad un ulteriore messaggio ricevuto dal Capo Gruppo Alessandro Nicolais. Dunque, contrariamente a quanto affermato dai giornali, Roberto Fico non era a conoscenza in alcun modo di eventuali ricatti in atto nei confronti del Sindaco Capuozzo, ma si limitava ad invitare il Gruppo ad andare avanti, dunque a procedere con il proprio operato, dopo l’espulsione di De Robbio”.

Alleghiamo anche il link, ripreso dalla pagina Facebook del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, nel quale sono riportate integralmente le intercettazioni legate alla vicenda. E per correttezza, alleghiamo infine la riflessione dello stesso Di Maio, tratta sempre dalla sua pagina Facebook: “Tanti giornali, anche importanti, stamattina affermano che io sarei stato a conoscenza della questione legata al ricatto a Rosa Capuozzo già da novembre. E ciò lo desumono da una riga di intercettazioni in cui il sindaco di Quarto afferma di avermi “avvertito”. Ma di cosa? 

In realtà sarebbe bastato salire di qualche riga nella stessa telefonata per sentire il sindaco parlare del consigliere Nicolais. Ma a questo nessuno ci ha fatto caso.

L’intercettazione porta la data del 24 novembre scorso. Quello che potete vedere è lo scambio di messaggi avuto con Rosa Capuozzo qualche giorno prima. La questione è legata alla proposta di aumento dei gettoni di presenza perorata da Nicolais. 

Un’istanza chiaramente contraria ai nostri principi e al nostro modo di agire”. Una buona informazione, giustamente critica ma priva di alcun intento diffamatorio, era e sarà sempre il faro del nostro agire.

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