Pizzarotti lascia M5S. Sono un uomo libero

PARMA – “Sono sempre stato un uomo libero, sono sempre stato una persona che ha guardato in faccia le proprie responsabilità, e da uomo libero io non posso che uscire da questo M5s, da quello che il movimento è diventato oggi, che non è quello di quando era nato”. Lo ha annunciato il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, durante una conferenza stampa in municipio.

La decisione è maturata a oltre 140 giorni dalla annunciata sospensione dal movimento a seguito dall’iscrizione del primo cittadino nel registro degli indagati per abuso d’ufficio nell’inchiesta per le nomine al Teatro Regio (per la quale, tra l’altro, il giudice ha disposto l’archiviazione). A seguito dell’annunciato provvedimento Pizzarotti aveva consegnato proprie controdeduzioni e chiesto un confronto con il Direttorio M5s. Una richiesta mai esaudita. 

Alle parole di Pizzarotti fanno eco quelle di Vittorio Bertola, ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Torino: “Alla fine Pizzarotti ha ragione: per noi che siamo stati emarginati dal Movimento 5 Stelle perche’ eravamo troppo indipendenti, troppo coerenti e forse troppo scomodi per la mediocrita’ e l’ambizione di certi altri, che siamo stati attaccati, mobbizzati e isolati dai nostri stessi compagni e dirigenti, che abbiamo tentato in ogni modo di rimetterci a disposizione di un progetto collettivo ricevendo sempre e solo porte in faccia, come e’ possibile restare ancora nel M5S?”.  E poi: ”All’interno non c’e’ piu’ spazio per combattere e per dare il nostro contributo, c’e’ spazio solo per chi obbedisce, per chi accetta qualsiasi scorciatoia pur di conquistare il potere, e per chi si arrampica sui vetri per difendere qualsiasi cosa faccia il M5S, non solo le cose positive (che ci sono) ma anche quelle negative (sempre piu’ frequenti)”. Per l’ex consigliere comunale “L’ondata di cattiveria che si sta prontamente scatenando, le grida di ‘venduto’, ‘kitipaka’, ‘servo del PD’, il disprezzo e lo scherno da bambini qualificano soltanto chi li esprime e definiscono il M5S di oggi; dovrebbero preoccupare soprattutto chi si appresta a ricoprire i massimi ruoli democratici del potere con questi atteggiamenti alle spalle, e invece li gradisce e li sfrutta per scatenarli contro i ‘nemici interni’, e per non rispondere mai delle proprie azioni”. “Cosa c’entriamo ancora noi con questo mondo?” conclude Bertola.

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