Il Pd espelle il tesoriere Lusi. .L’uomo dei 13 milioni di euro annuncia ricorso

ROMA – La commissione dei garanti del Pd ha deciso all’unanimità di espellere il senatore Luigi Lusi dal partito, dichiarandolo incompatibile con il partito stesso.

I garanti hanno adottato la massima sanzione prevista che è la cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti. Lo ha comunicato il presidente della commissione Luigi Berlinguer. Lusi, ex tesoriere della Margherita, è indagato per appropriazione indebita. I rendiconti della Margherita “sono caratterizzati da artifici contabili a partire dal 2007”. Lo hanno detto i revisori dei conti della Margherita ai pm romani che indagano sulla vicenda Lusi.

Subito arriva la replica di Lusi che preannuncia il ricorso al tribunale civile. «È stata emessa una sentenza senza alcun processo», ha detto  Lusi, commentando a caldo la decisione della Commissione nazionale del Pd.
«La sanzione della cancellazione – ha detto l’ex tesoriere della Margherita – è solo una comprensibile risposta di comodo. Mi ero già sospeso dal Pd in attesa che la giustizia facesse il suo corso. Non sono stato mai convocato dalla Commissione nazionale di garanzia, non mi è stato chiesto se volessi essere ascoltato, non mi è stata chiesta una memoria difensiva, non mi è stato chiesto alcun documento». «Sulla base di quali documenti ufficiali – domanda il senatore – sono stato giudicato? Quale notizia di stampa è stata dichiarata più attendibile di altre per costituire fonte di prova? Quali atti sono stati esaminati?».

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