Calcio, 13° giornata. Dominano Milan, Roma, Juve. Inter, crisi nera

Il campionato travolge i campioni d’Italia e d’Europa, che perdono a Verona con il Chievo (2-1), mentre Milan, Roma e Juve vincono meritatamente e si candidano per la lotta per lo scudetto. Negli anticipi, i rossoneri vincono con il solito Ibra (una rovesciata degna di un capolavoro), poi gestiscono la palla con sapienza senza sprecare energie, battendo di misura una Fiorentina che non demerita.

La Roma batte nettamente l’Udinese, grazie ad un magico Menez (che si sta dimostrando uno dei giocatori più forti del mondo), che sblocca il risultato nel primo tempo con un dribbling che fa fuori due difensori friulani e con un tiro a giro che si insacca alla sinistra del portiere. Poi propizia il raddoppio con un assist perfetto per Borriello che ci mette, però, del suo per la caparbietà con cui gestisce la palla, insaccando con un sinistro perfetto. L’Udinese potrebbe però recriminare per un gol annullato a Denis per un fuorigioco che non c’è. Ma siamo nel recupero e la Roma avrebbe comunque vinto lo stesso.

La Juve fa sua l’intera posta fuori casa con un Genoa inconcludente. Krasic dà spettacolo e segna il raddoppio. Vince anche il Cagliari fuori casa con il Brescia, il Catania in casa con il Bari (sempre più in crisi), il Palermo a Cesena (1-2), la Samp con il Lecce (2-3), mentre la Lazio non va più in là di un pareggio con il Parma.

Rimane da dire qualcosa sul declino dell’Inter, che riesce a perdere anche con il Chievo a Verona. La squadra non c’è più ma certo con dodici infortunati, sinceramente, più di questo non potrebbe fare. Attualmente, non c’è alcuna squadra in Europa con un numero così alto di giocatori in infermeria. Oggi Benitez è stato costretto a giocare con Nwankwo, Alibec e con, in panchina, Orlandoni e Natalino, oltre ad un Rivas che ha cercato in tutti i modi di piazzare in estate senza riuscirci. Per fortuna, oggi non si è infortunato nessuno, ma ciò non è stato sufficiente a dare un qualche brio ad una squadra oramai completamente abulica, incapace di costruire gioco e rifiniture. La maggior parte dei titolari sbagliano i passaggi anche più semplici e, quando tirano, solitamente spediscono il pallone in tribuna. Perdono meritatamente con un Chievo solido, dimostrando, per giunta, una fragilità incredibile in difesa (nonostante sia quella che ha preso meno gol in campionato): sul primo gol (magnifico) di Pellissier, il veronese è riuscito ad infilare di testa nonostante la presenza di ben tre difensori nerazzurri in area (Santon completamente fermo, anzi ha favorito la bella elevazione del centravanti avversario). Eto’o. sul finire del recupero, segna un gol magnifico ma ha una colpa determinante: a metà del secondo tempo reagisce con una testata, simile a quella oramai famosa di Zidane a Materassi, su Cesar, reo di avergli mollato un cazzotto poco prima. Rischia una squalifica per tre turni. Proprio quello che ci voleva, con l’unico giocatore in forma fra i nerazzurri!

Uno sguardo alla classifica è impietoso per l’Inter: è scavalcata dalla Juve, dalla Roma e perfino dal Palermo; è a nove punti dalla capolista, il Milan, e a sei dalla seconda, la Lazio. E mercoledì affronta il Twente, mentre la panchina di Rafa Benitez comincia davvero a scricchiolare.

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