Caso Emanuela Orlandi. Tra giugno e luglio i risultati delle ossa

ROMA –  Dovrebbero essere conclusi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio gli accertamenti sulle ossa contenute nelle 200 cassette, trovate ieri nell’ossario della basilica di Sant’Apollinare, in una cripta di fronte a quella dove era sepolto Enrico De Pedis.

Gli esperti della Scientifica procederanno prima alla separazione delle ossa più vecchie da quelle più recenti, poi si cercherà di individuare quelle di sesso femminile e quelle di sesso maschile. Infine sarà effettuato il prelievo del dna perchè sia comparato con quello di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, sparita a 15 anni, il 22 giugno del 1983. L’apertura delle tomba di De Pedis, effettuata ieri, potrebbe essere l’ultimo atto dell’inchiesta che si sta conducendo sulla scomparsa della ragazza. Nell’indagine ci sono cinque indagati con l’ipotesi di omicidio: tra loro Sergio Virtù, autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto ‘Cilettò, Gianfranco Cerboni detto ‘Giggettò, che compaiono nelle varie fasi dell’indagine. Sabrina Minardi, anche lei indagata, è entrata nell’inchiesta da super testimone indicando il collegamento tra la sparizione di Emanuela Orlandi e la banda della Magliana. I pubblici ministeri, che conducono l’inchiesta, sono i pm di Roma Giancarlo Capaldo e Simona Maisto, che faranno ancora una serie di accertamenti istruttori e decidere poi se questi cinque indagati debbano essere accusati di qualche reato o se la loro posizione debba essere archiviata.

Condividi sui social

Articoli correlati