Greenpeace Italia contro la deforestazione: blitz al gruppo RCS

MILANO – Nuovo blitz di Greenpeace contro la distruzione delle ultime foreste indonesiane: questa mattina 25 attivisti si sono schierati di fronte all’ingresso della sede del gruppo editoriale RCS per chiedere agli editori Fabbri e Rizzoli di «fermare il contagio deforestazione e lottare contro una patologia che causa la distruzione degli ultimi polmoni del pianeta e contribuisce al cambiamento climatico».

Vestiti da tigri e con divise da paramedico, gli attivisti hanno dato luogo ad un blitz arrivando di fronte alla sede dell’azienda in autoambulanza e chiedendo di poter somministrare ai responsabili di Rizzoli e Fabbri una ‘pillola anti-deforestazione’. Contemporaneamente altri si sono arrampicati sui pali dell’illuminazione srotolando striscioni con il messaggio ‘Rizzoli e Fabbri malati di deforestazione’. Nel corso del blitz gli attivisti hanno sensibilizzato i dipendenti del gruppo RCS distribuendo il finto farmaco ‘Deforestyl Zero’, con le istruzioni per aiutare la propria azienda a prevenire il pericolo di contagio di una delle più gravi patologie del pianeta, la deforestazione.

Greenpeace ha lanciato poi sul sito www.deforestazionezero.it una petizione: secondo le indagini dell’associazione, Rizzoli e Fabbri nel 2011 hanno stampato libri per bambini su carta proveniente dalla deforestazione delle foreste indonesiane. Su questi volumi, stampati in Cina, è stata rilevata infatti la presenza di fibre di legno duro tropicale (MTH) provenienti dalla distruzione di questi alberi.

«La Cina – dice Greenpeace – è il primo mercato per la vendita della carta delle multinazionali indonesiane App e April, aziende che per produrre la carta distruggono le foreste e condannano all’estinzione le ultime tigri di Sumatra e specie arboree protette dal CITES come il ramino».

L’associazione aveva già denunciato la questione al Salone del Libro 2012, occupando pacificamente lo stand Rizzoli per chiedere una soluzione al problema. Dai due editori, tuttavia, nessuna risposta.

Per Chiara Campione, responsabile campagna Foreste di Greenpeace Italia, «è ora che Rizzoli e Fabbri decidano di non farsi contagiare da aziende che distruggono le foreste del pianeta: se oggi siamo qui è perché crediamo che dalla deforestazione si possa guarire e rimarremo qui per un giorno intero per offrire a questi editori una vera e propria terapia d’urto per interrompere la loro dipendenza dalla carta che distrugge le foreste».

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