Sicurezza e impresa contro la criminalità dilagante

ROMA – Criminalità e attività di credito, sicurezza e libertà d’impresa. Queste le tematiche attorno alle quali ha preso forma il dibattito che si è svolto a Roma presso la Sala Verde dell’Hotel Quirinale, al convegno ‘Legalità e credito. L’investimento in sicurezza per la libera attività d’impresa’ realizzato grazie al SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) e all’ANFP (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia).

L’incontro è stato aperto dall’intervento del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri seguita dal Capo della Polizia di Stato Antonio Manganelli. Proprio quest’ultimo ha sottolineato l’aspetto delicato del precario equilibrio esistente tra la libertà dell’individuo e un ambiente sicuro entro il quale questo possa autodeterminarsi. Una scelta di equilibrio che la Polizia di Stato vuole perseguire, muovendosi chirurgicamente nel far rispettare le regole ma garantendo, allo stesso tempo e il più possibile, la libertà dei cittadini nel loro processo di crescita.
Secondo un’analisi della Banca d’Italia, il mercato del credito risulta funzionare in maniera più fluida nelle aree geografiche dove si registra più fiducia nelle Istituzioni che si traduce in minore criminalità. Infatti, alcuni studi hanno portato ad evidenziare che la relazione tra un tasso elevato di criminalità e un basso  tasso di denuncia sia piuttosto rilevante dal punto di vista economico.

Ciò che emerge dalle inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli è che la pressione camorristica sulle attività economiche è tanto rilevante da indurre alcune realtà imprenditoriali a rivolgersi direttamente ai capo clan, prima ancora che questi si rivolgano a loro e prima ancora di avviare la propria attività di impresa.
Negli stessi termini, anche la relazione conclusiva della Commissione Antimafia ha osservato e ha sottolineato la nascita di una nuova classe di imprese legalizzate che non ha più bisogno di far valere la propria volontà con la forza intimidatrice messa in atto attraverso le organizzazioni mafiose. Ora, per imporsi sul mercato, è sufficiente la forza del denaro, derivante dal riciclaggio dello stesso e che risulta pressoché illimitato.
Pulizia e trasferimento del denaro nero, illecito, che viene appunto ‘ripulito’ ed utilizzato da imprese apparentemente estranee ai circuiti malavitosi grazie anche a continui cambi di organigramma delle società e a creazione di nuovi gruppi societari d’imprese.
Sarà, quindi, proprio questo il campo nell’immediato futuro sul quale lavorare, affinché possa ristabilirsi un rapporto di fiducia tra cittadini e imprese con le istituzioni, politiche e finanziarie.

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