Incidente al Porto di Genova. 7 morti, 4 feriti e 2 dispersi

ULTIMORA – L’ultimo bilancio del disastro del porto di Genova, fornito dai vigili del fuoco, è di sette vittime,  2 dispersi e 4 feriti. Tre dei cadaveri sono stati recuperati dai sommozzatori in acqua subito dopo l’incidente; degli altri quattro, presenti nella struttura crollata, due sono stati già recuperati mentre gli altri due sono in fase di recupero.

GENOVA –  Il pm Walter Cutugno sta interrogando il comandante della nave mercantile, ora indagato per omicidio colposo. La procura di Genova ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul quale non è stato ancora specificato il titolo di reato, mentre  il pm Cutugno ha posto sotto sequestro l’imbarcazione e tutte le strutture del porto di Genova coinvolte nella tragedia.  Sul posto è accorso anche l’armatore, Stefano Messina, che si è detto «disperato» dall’evento. Gli inquirenti stanno effettuando un sopralluogo all’interno della nave. Con loro anche il capitano della nave e l’equipaggio. Il magistrato ha aperto un fascicolo di indagine. Il procuratore di Genova, Michele Di Lecce, spiega: «Siamo nelle fasi iniziali, stiamo cercando di ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Per ora non abbiamo proceduto nei confronti di nessuno. Per la formulazione del titolo di reato
occorre comprendere bene i fatti». Lo stesso Di Lecce effettuerà un sopralluogo sulla nave in mattinata.

Nel corso della notte è stato istituito all’interno degli uffici della Capitaneria di porto, al porto antico di Genova, un punto di supporto psicologico per i parenti e gli amici delle vittime e dei dispersi. l punto di supporto psicologico è stato istituto dal 118 che ha attivato i propri specialisti.

Le vittime

Questa mattina è stata identificata una delle vittime. Si tratta di Daniele Fratantonio, 30 anni. L’uomo era in forze alla Capitaneria di porto. Prima di prestare servizio a Genova era stato di stanza all’isola della Maddalena, in Sardegna. Non sono state rese note le generalità delle altre due vittime, una in forze alla Capitaneria e una ai piloti del porto di Genova.

Si scava sotto le macerie

Nel frattempo i soccorsiscavano ininterrottamente sotto le macerie per cercare i dispersi.  Tre di loro, secondo la testimonianza di un ferito, potrebbero trovarsi nell’ascensore crollato insieme alla torretta (al momento dell’urto della nave container era appena scattato il cambio di turno del personale), dove si sono concentrate le operazioni dei vigili del fuoco. Il capo ufficio stampa dei Vigili del Fuoco, Luca Cari, ha riferito che i dispersi sono sei. I sommozzatori hanno lavorato tutta la notte «in condizioni di visibilità molto difficili anche per la melma provocata dalle macerie – ha spiegato Cari – le operazioni proseguono».

Domani sciopero dei lavoratori

Le organizzazioni sindacali del settore portuale hanno proclamato unitariamente uno sciopero di tutti i lavoratori portuali fino alle 13 di domani, giovedì 9 maggio. È escluso il comparto passeggeri. Lo rendono noto
Cgil, Cisl e Uil genovesi che, in una nota, esprimono «alle famiglie delle vittime il più profondo cordoglio.  
«La città – si legge nella nota – si è svegliata incredula di fronte a una sciagura che non ha precedenti. Appresa la notizia i lavoratori portuali si sono subito fermati in segno di lutto nei confronti dei compagni di lavoro che hanno perso la vita». Oltre ai lavoratori portuali, «anche gli altri settori del mondo del lavoro – proseguono Cgil, Cisl e Uil – si stanno mobilitando, come già accaduto per le Riparazioni Navali che oggi pomeriggio, dalle 16 alle 17, effettueranno un’ora di sciopero. In occasione del lutto cittadino di domani – conclude la nota – saranno programmate iniziative per manifestare la vicinanza del mondo del lavoro genovese alle famiglie e alla città tutta».

Lupi, quattro possibili cause

Non si è ancora in grado di definire le cause del disastro avvenuto nel porto di Genova ma «non si possono però escludere allo stato diverse ragioni del sinistro». Lo ha riferito il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nel corso dell’informativa del Governo alla Camera, ricordando che le condizioni metereologiche di ieri sera erano «perfette, ottimali per svolgere in totale sicurezza le necessarie manovre». «Le cause – ha sottolineato Lupi – potrebbero essere: la prima, possibili avarie di propulsione della nave. La seconda, eventuali problemi ai cavi di trazione dei rimorchiatori; eventuali difetti di accosto o di velocità della manovra effettuata». «Formulo comunque – ha aggiunto Lupi – l’impegno di comunicare tempestivamente le conclusioni dell’indagine amministrativa in corso».

In merito ai due rimorchiatori che operavano in ausilio della nave, Lupi ha precisato che «si deve accertare ancora se i due mezzi fossero solo disponibili sottobordo o già collegati a cavi di rimorchio con la nave asssitita». Quanto al ruolo di pilota e comandante, il ministro ha spiegato che «il servizio di pilotaggio delle unità mercantili della tipologia della nave coinvolta è obbligatorio, fermo restando che per il codice della navigazione il pilota a bordo assume il ruolo e le responsabilità di un consulente tecnico per la manovra, della quale è comunque ed in ultima analisi responsabile in via esclusiva il comandante della nave. Questi può tuttavia sempre provare che il sinistro è stato causato dalle errate indicazioni rese dal pilota».

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