Incendio Prato. Tangenti ai cinesi in cambio della residenza. Arrestate 11 persone

In manette un dipendente del Comune di Prato addetto alle certificazioni di residenza

 

PRATO – Dopo l’incendio che ha coinvolto un’azienda gestita da cinesi emerge un’amara vicenda. Infatti, la Guardia di Finanza ha scoperto che un’associazione a delinquere composta da cinesi e italiani  fornivano false residenze a cittadini cinesi in cambio di denaro. Per questo motivo sono finite in manette 11 persone tra cui due funzionari dell’Anagrafe di Prato.    

Sostanzialmente dall’indagine è emerso che cinesi neo-arrivati sul territorio dello Stato (nel corso dell’indagine ne sono stati individuati circa 300) si rivolgevano a 7 connazionali, intermediari-collettori, fornendo loro passaporti e permessi di soggiorno e pagando tangenti da 600 a 1.500 euro, necessari per procedere all’iscrizione

all’Anagrafe comunale di Prato, i 7 cinesi canalizzavano le richieste alla promotrice-capo dell’associazione, una ex dipendente comunale la quale, aiutata dai figli, incaricava O.A., Ufficiale dell’Anagrafe del Comune, di accettare le domande così come presentate, la dipendente comunale evitava sia di attivare la Polizia Municipale, per i controlli sulla effettività della dimora, sia di far firmare, in tempo reale, le dichiarazioni di residenza presentate, vista l’assenza dei richiedenti all’atto dell’iscrizione, utilizzando indirizzi di comodo (anche 10 persone per ogni recapito ufficiale) e rilasciando certificazioni e carte di identità ai cinesi neo-pratesi. Con questo sistema, in circa 8 mesi, l’organizzazione ha realizzato guadagni illeciti stimati tra i 180.000 ed i 450.000 euro, ripartiti in prevalenza tra la promotrice, l’amica – dipendente comunale infedele ed i 7 collettori – intermediari cinesi.

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