Napoli. Segregata in casa sotto cumuli di spazzatura. Finisce l’incubo per Chiara

NAPOLI –  Finisce oggi il calvario della trentaseienne Chiara, dopo otto lunghi anni di segregazione.

La ragazza, affetta da ritardi mentali, infatti era vittima della madre ormai settantenne, che dopo la morte del marito, e forse a causa di una forma di depressione, rinchiude la figlia in una casa del quartiere napoletano Vomero, e non le permette di uscire. La giovane ragazza è stata liberata oggi dopo l’intervento della polizia e dei vigili del fuoco, che avvertiti da vicini a causa di un greve odore proveniente dall’appartamento, si sono ritrovati davanti gli occhi una scena agghiacciante; La casa completamente colma di immondizia, con le finestre tirate giù e bloccate da dei fermi e la porta principale chiusa dall’esterno, ma la sorpresa più grande per i soccorsi è stata trovare dietro a un divano la ragazza, semi-nuda, visibilmente denutrita e con in mano un’ asciugacapelli per trovare un po’ di calore.

Subito sono partite le ricerche della madre di Chiara, che è stata trovata mentre svolgeva la sua quotidiana routine come se nulla fosse, in casa di un parente. L’arresto è stato immediato, con l’accusa di rapimento di persona e maltrattamenti su un famigliare, e oltre a lei sono indagati anche altri tre componenti della famiglia che sapevano della segregazione di Chiara ma non hanno mai denunciato il fatto alle autorità.

La ragazza è stata portata in ospedale, per permetterle i primi soccorsi, a causa della sua salute precaria, non solo dovuta al poco mangiare e alle scarsissime condizioni igieniche in cui si trovava costretta a vivere, ma anche per l’altissimo tasso di tranquillanti e psicofarmaci che aveva dovuto ingerire sotto minaccia della madre.

I poliziotti hanno poi trovato le chiavi di casa e il tesserino sanitario di Chiara nella borsa della madre, e tramite accertamenti hanno scoperto che la donna si recava settimanalmente a casa della figlia per portarle il minimo indispensabile per la sua sopravvivenza, lasciandole la spesa sul pavimento e non assistendola in nessun modo. Ora la donna si trova nel carcere di Pozzuoli, mentre le autorità continuano le ricerche per i tre parenti accusati di favoreggiamento.

 

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