Papa Francesco: “Non sono comunista, l’amore ai poveri è il cuore del Vangelo”

ROMA – Da qualche ora impazza sul web lo stralcio dell’intervista fatta il 31 marzo da alcuni studenti universitari belgi a Papa Francesco, in cui Sua Santità prende le distanze dalle ideologie e rivendica il primato del Vangelo sull’amore ai poveri. 

Una delle domande dell’intervista, in generale molto incentrata su aspetti personali della vita e dello spirito di Bergoglio, ha portato il Pontefice a ricordare: “Ho sentito due mesi fa una persona dire ‘con questo parlare dei poveri, questo Papa è un comunista’. No, questa è una bandiera del Vangelo, la povertà senza ideologia, i poveri sono al centro del Vangelo di Gesù”. Il Papa afferma ciò sorridendo, ma con fermezza. Tralasciando la levatura intellettuale estremamente bassa di colui che identifica il comunismo con il ‘parlare dei poveri’, Papa Francesco accenna ad un tema profondo, ovvero l’ideologizzazione e la mercificazione di temi massimamente genuini ed in grado di smuovere il cuore dell’uomo. E’ possibile identificare nelle parole di Bergoglio una poco velata critica ad un passato non troppo lontano. Continua infatti dicendo “I poveri sono al centro dell’annuncio di Gesù. Basta leggerlo. Il problema è che poi questo atteggiamento verso i poveri alcune volte, nella storia, è stato ideologizzato”. Le ideologie possono strumentalizzare, trasformare in merce anche i valori più basilari; spesso si allontanano dalla dimensione umana e si avvicinano all’utile. La critica di Bergoglio si estende quindi anche al presente, alla cultura dello scarto: “l’uomo è stato buttato via dal centro — dice — è scivolato verso la periferia, e al centro, almeno in questo momento, è il potere, il denaro e noi invece dobbiamo lavorare per le persone, per l’uomo e per la donna, che sono l’immagine di Dio. Oggi siamo entrati in una cultura dello scarto.” Papa Francesco è però fiducioso nei confronti delle nuove generazioni e nonostante abbia esternato la sua preoccupazione nei confronti dell’alto tasso di disoccupazione giovanile ha affermato “Sono contento perché loro [i giovani, ndr], siano di sinistra, siano di destra, parlano una nuova musica, con una nuova musica, un nuovo stile di politica. E quello a me dà speranza. E io credo che la gioventù in questo momento deve prendere la luce e andare avanti. Che siano coraggiosi! Questo a me dà speranza”. 

L’intervista in versione integrale verrà diffusa nel giorno della domenica delle palme. 

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