Caso dell’Utri. Udienza rinviata al 9 maggio

BEIRUT- Il processo di convalida per l’arresto di Dell’Utri , che avrebbe dovuto aver luogo ieri, è stata rinviata al 9 maggio alle ore 14:00. Marcello Dell’Utri è un politico che nel 1993 fondò in collaborazione con Silvio Berlusconi il partito di “Forza Italia”.

Il 25 marzo 2013 fu condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Precedentemente l’ex senatore si trovava in una località straniera non precisata. Lo scorso mercoledì, essendo stato inviato il mandato di cattura, è stato dichiarato “latitante” dai magistrati, ma egli rispose “mi sto curando”. Lunedì Dell’Utri è stato arrestato nel lussuosissimo Phoenicia Hotel nella capitale del Libano, con sé aveva decine di migliaia di euro. “Nessun irruzione, né operazione speciale. Ci siamo presentati al banco dell’albergo, chiedendo di salire in camera del ricercato italiano. Abbiamo bussato alla porta della camera, una delle camere ordinarie dell’albergo, ci ha aperto e fatto entrare senza opporre resistenza”. Dell’Utri “non si aspettava di essere fermato” ma era “tranquillo” e “ci ha seguito al commissariato. Non era arrabbiato, né triste”– alcune fonti locali svelano all’Ansa. Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato l’estradizione ed ha trenta giorni di tempo per inviarla, con tutti i relativi documenti, alle autorità libanesi. In Italia si discute ancora sul caso e gli avvocati del politico si difendono così : “è un’offesa all’intelligenza ed è contrario alla logica più elementare ritenere che Marcello Dell’Utri abbia deciso di sottrarsi alla giustizia italiana fuggendo in un paese straniero dove ha usato il proprio passaporto, la propria carta di credito e il proprio cellulare e dove si è registrato in albergo con il proprio nome”. L’udienza, indetta per martedì, è stata spostata a causa dell’ impossibilità degli avvocati Krogh e Di Pieri di presentarsi a causa di un’improvvisata malattia. Oltretutto Pietro Federico, altro avvocato di dell’Utri, non risulta avere nessuna delega per partecipare. Il presidente della prima sezione penale, Cristina Siotto, ha accettato tali richieste e quindi il rinvio del processo. Il capogruppo alla Camera per il Popolo della Libertà, Renato Brunetta, considera questa come una manipolazione mediatica volta a fini elettorali, “ E’ innocente e vittima di una tortura giudiziaria”

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