Naufragio a sud di Lampedusa. Ennesima tragedia umana

AGRIGENTO – Un barcone carico di migranti è naufragato a circa un centinaio di miglia a sud di Lampedusa. Le motovedette della Guardia Costiera avrebbero già recuperato diversi morti. Sul luogo sarebbero già presenti, oltre ai mezzi della Marina militare e delle capitanerie di porto impegnate nell’operazione Mare Nostrum, anche alcuni mercantili dirottati in zona per le operazioni di soccorso. Al momento si sarebbero già salvati circa 200 migranti.

Scattano le polemiche

 

«Il naufragio di Lampedusa è l’ennesima tragedia annunciata, nell’indifferenza dell’Europa. È ormai evidente che la necessaria accoglienza dei richiedenti asilo deve essere di livello europeo e non può continuare ad essere gestita come una emergenza nè tantomeno attraverso Mare Nostrum, come se fosse un problema dell`Italia». Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Liliana Ocmin. «Noi siamo i confini dell`Europa e la nostra posizione geografica ci espone di più al business dei trafficanti di esseri umani che con carrette del mare lucrano sui sogni e sulle speranze di intere famiglie che fuggono dalla guerra. Non basta l`impegno economico dell`Europa- continua Ocmin- occorre una governance del fenomeno e soprattutto la volontà politica di tutti gli Stati europei per una soluzione che sia sostenibile e veramente solidale. Ecco perché la Cisl torna a chiedere un impegno forte della comunità internazionale e si rivolge in questo senso al Governo per fare sentire subito la propria voce, diversamente il numero delle vittime di queste tragedie continuerà ad aumentare nell`indifferenza di tutti. La cooperazione allo sviluppo, sempre in chiave europea è l’unica strada che abbiamo per fermare le emergenze e contrastare il traffico degli esseri umani».  «Le organizzazioni internazionali- conclude Ocmin- hanno il dovere di agire anche attraverso corridoi umanitari per prevenire e programmare il dislocamento e l`accoglienza dei rifugiati in tutti i Paesi europei».

Nel frattempo  Roberto Maroni, governatore della Lobardia, lancia un messaggio all’Esecutivo, dicendo che non sta facendo il  possibile. «Non stiamo facendo tutto – ha sottolineato – mi preoccupa l’affermazione del ministro dell’Interno libico. Il governo deve darsi una mossa, non può chiudere gli occhi e far finta di niente. Con mare nostrum noi li stiamo richiamando i clandestini, dobbiamo intervenire per fermarli. Da ministro dell’Interno io ho fatto accordi con le autorità locali, questo deve fare il governo o subiremo l’invasione».

 

«L’Ue – ha concluso Maroni – non fa nulla, se ne frega ma noi non possiamo tenere gli occhi chiusi». Secondo il governatore della Lombardia «l’abolizione del reato di clandestinità ha favorito l’arrivo degli immigrati perché le organizzazioni criminali sanno che è più facile portare gli immigrati in Italia che in Spagna. Sono cose che contano, è segnale negativo fare queste iniziative demagogiche e politiche». E sempre oggi un altro barcone carico di immigrati è affondato al largo della Libia. Non si conoscono ancora dettagli. Le autorità marittime italiane sono state informate dall’equipaggio di un rimorchiatore al servizio di alcune piattaforme petrolifere che si trovano a 50 miglia dalle coste della Libia e a 100 miglia da Lampedusa. Secondo la segnalazione un’imbarcazione sulla quale c’erano circa 400 persone si è rovesciata.

«La fregata Grecale ed il pattugliatore Sirio della Marina Militare stanno dirigendo alla massima velocità sulla zona interessata per prestare soccorso. L’elicottero del Grecale è decollato per recarsi nel più breve tempo possibile sul luogo del naufragio per dare assistenza». È quanto si legge in una nota della Marina militare, che informa delle attività di soccorso al natante carico di migranti affondato poche ore fa a largo delle coste libiche. (Red)

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