Papa, a Pasqua un messaggio contro la guerra e le violenze

ROMA – “Una preghiera incessante salga da tutti gli uomini di buona volonta’ per coloro che hanno perso la vita: penso in particolare ai  giovani uccisi giovedi’ scorso nell’Universita’ di Garissa, in Kenya”.

E’ stata questa l’invocazione piu’ commossa di Papa Francesco nel suo Messaggio di Pasqua. “A Gesu’ vittorioso – ha detto – domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso”. Molto forte e’ stata oggi la condanna dei trafficanti di armi, di dorga e anche delle persone. “Pace – ha scandito infatti Bergoglio – chiediamo per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi! Pace e liberta’ per le vittime dei trafficanti di droga, tante volte alleati con i poteri che dovrebbero difendere la pace e l’armonia nella famiglia umana. Pace e liberta’ chiediamo per tanti uomini e donne soggetti a nuove e vecchie forme di schiavitu’ da parte di persone e organizzazioni criminali”. 

“Dal Signore Risorto imploriamo la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace”, ha pregato ancora Francesco per il quale “questa non e’ debolezza, ma vera forza!” ed anche se “il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere”, i cristiani, “germoglii di un’altra umanita’” debbono “vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi”. Poi il Papa ha aperto l’elencco delle aree di crisi, verso le quali indirizzare la richiesta di grazie al Risorto. “Pace – ha detto – chiediamo anzitutto per la Siria e per l’Iraq, perche’ cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi”. “La comunita’ internazionale – ha chiesto nel ‘Messaggio di Pasqua’ – non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati”. “Pace imploriamo per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere  tra israeliani e palestinesi – ha auspicato – la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace cosi’ da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni”. “Pace – ha continuato – domandiamo per la Libia, affinche’ si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza”. “Quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino – ha chiesto Bergoglio – per favorire la riconciliazione e per edificare una societa’ fraterna che rispetti la dignita’ della persona”. “Anche in Yemen auspichiamo che prevalga una comune volonta’ di pacificazione per il bene di tutta la popolazione”, ha detto inoltre prima di affidare “con speranza al Signore misericordioso l’intesa raggiunta in questi giorni a Losanna, affinche’ sia un passo definitivo verso un mondo piu’ sicuro e fraterno”.  Francesco ha poi invocato la protezione del Signore per le zone di crisi dell’Africa: “dal Signore Risorto – sono state le sue parole – imploriamo il dono della pace per la Nigeria, per il Sud-Sudan e per varie regioni del Sudan e della Repubblica Democratica del Congo”. “La Risurrezione del Signore porti luce all’amata Ucraina, soprattutto a quanti hanno subito le violenze del conflitto degli ultimi mesi. Possa il Paese – ha poi concluso – ritrovare pace e speranza grazie all’impegno di tutte le parti interessate”. 

“Agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e ai migranti che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati; ai malati e ai sofferenti; ai bambini, specialmente a quelli che subiscono violenza; a quanti oggi sono nel lutto; a tutti gli uomini e le donne di buona volonta’ giunga – ha invocato infine il Papa – la consolante voce del Signore Gesu’: ‘Pace a voi: non temete, sono risorto e saro’ sempre con voi!”. 

Nonostante la pioggia oltre 50 mila fedeli hanno partecipato questa mattina alla messa di Pasqua celebrata da Papa Francesco in piazza San Pietro, iniziata alle 10,15. Lo ha confermato la Sala Stampa della Santa Sede, precisando che si tratta di una stima prudente. Infatti, al momento della benedizione “Urbi et Orbi”, cioe’ alle 12, la folla era molta di piu’, forse il doppio. “Desidero rivolgere i miei auguri di Buona Pasqua – ha detto il Papa prima di congedarsi dalla folla – a tutti voi che siete venuti in questa Piazza da diversi Paesi, come pure a quanti sono collegati attraverso i mezzi di comunicazione sociale. Portate nelle vostre case e a quanti incontrate il gioioso annuncio che e’ risorto il Signore della vita, recando con se’ amore, giustizia, rispetto e perdono!”.  “Grazie – ha aggiunto – per la vostra presenza, per la vostra preghiera e per l’entusiasmo della vostra fede in una giornata tanto bella e tanto brutta per la pioggia. Un pensiero speciale e riconoscente per il dono dei fiori, che anche quest’anno provengono dai Paesi Bassi”. “Auguro – ha poi concluso – una Buona Pasqua a tutti! Pregate per me. Buon pranzo e arrivederci”.

Al termine della benedizione “Urbi et Orbi” la fanfara dell’Arma dei Carabinieri ha reso omaggio a Papa Francesco. Alle note degli italiani hanno risposto quelle della banada della Gendarmeria Pontificia. Sul sagrato era schierato anche un picchetto della Guardia Svizzera. 

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