Licenziata perchè simpatizzante No Tav

TORINO – Presidio e conferenza stampa, domani davanti al carcere di Torino, per protestare contro il licenziamento di una educatrice a cui era stato sospeso il permesso di accesso alla casa circondariale perché “simpatizzante No Tav”.

Sono le iniziative annunciate dal movimento che si oppone alla realizzazione della nuova linea ferroviaria per esprimere “solidarietà ad Angelica, che ha perso il lavoro – si legge in una nota – a causa della sua vicinanza al movimento e alla sua lotta”.

“A quanto pare, grazie al direttore del carcere, oggi apprendiamo che essere No Tav significa rischiare di perdere il posto di lavoro”, scrive il movimento contrario al supertreno, che in una nota chiedono che “venga fatta chiarezza”. Il permesso di accesso al carcere è stato sospeso alla donna lo scorso 17 settembre ed è diventato definitivo dopo due settimana. La donna è accusata di “essersi intrattenuta scambiando baci e abbracci con simpatizzanti dell’area anarco-insurrezionalista”, e di “aver pubblicato sul suo profilo Facebook numerose fotografie di anarchici recentemente arrestati”. 

“Cercheremo di ottenere una revoca – dice Roberto Lamacchia, legale dell’educatrice -. Deve esserci stato un malinteso”. Anche il M5S scende in campo a difesa della donna: “Esprimiamo solidarietà ad Angela, giovane madre, che ha perso il proprio impiego presso il carcere di Torino solo per aver dimostrato sostegno alla causa No Tav”.

Così, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Francesca Frediani. “Quanto avvenuto nella casa circondariale delle Vallette – aggiunge – rappresenta una

vicenda molto preoccupante. Essere No Tav non è sicuramente un reato e non costituisce nemmeno una ‘giusta causa’”. 

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