Caso Regeni: l’Egitto esca da oltraggioso silenzio

ROMA  – Le autorita’ egiziane devono uscire “dall’oltraggioso silenzio” e rispondere alla rogatoria della procura di Roma: “abbiamo i nomi e i volti di coloro che sono coinvolti nella sparizione e nell’omicidio” di Giulio Regeni, “ma non abbiamo i mandanti, la regia e, soprattutto, il perche'” il ricercatore e’ stato ucciso.

Lo ha detto l’avvocato della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, sottolineando che ormai ci sono le “prove” del coinvolgimento dei servizi di sicurezza egiziani, “Abbiamo le prove che lo stesso ufficiale della National Security che ha firmato i documenti contro il nostro consulente – ha spiegato il legale – ha avuto un ruolo chiaro nella sparizione di Giulio. E sappiamo che un funzionario coinvolto nella vicenda della banda dei cinque estrae lui stesso dalla tasca i documenti di Giulio”. Si tratta di due “ufficiali”, dice ancora l’avvocato, “che hanno rapporti molto stretti con persone che avevano a loro volta rapporti con Giulio” e che sono anch’ esse coinvolte nella sparizione. Ecco perche’, sostiene il legale della famiglia, l’Egitto deve uscire dal silenzio e fornire le risposte che mancano.  

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