La legge sugli ecoreati funziona. Gli arresti aumentano del 20%

ROMA  – Arrivano i primi effetti della legge sugli ecoreati: crescono del 20% gli arresti e diminuiscono del 7% gli illeciti. Cosi’ Legambiente presentando ECOMAFIA 2017, le storie e i numeri della criminalita’ ambientale in Italia, oggi alla Camera.  

Nella lotta contro le ecomafie e i ladri del futuro “si sta percorrendo la giusta strada”, segnala Legambiente. Infatti “a soli due anni dall’entrata in vigore della legge sugli ecoreati, nel complesso diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato delle attivita’ criminali contro l’ambiente”. Un trend positivo “che lascia ben sperare”, valuta l’associazione. “Nel 2016 i reati ambientali accertati delle forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto sono passati da 27.745 del 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%- prosegue Legambiente- Per dirla in altro modo, si tratta di 71 al giorno, circa 3 ogni ora”. Cresce, invece, il numero degli arresti “225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione di ECOMAFIA) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055), a testimoniare una sempre maggiore efficacia dell’azione investigativa e repressiva”. 

Inoltre “nel 2016 il fatturato delle ecomafie scende a 13 miliardi registrando un – 32% rispetto allo scorso anno, dovuto soprattutto alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso e al lento ridimensionamento del mercato illegale”. Il combinato disposto del calo di illeciti e dell’aumento di arresti e denunce “e’ merito dei piu’ efficaci strumenti investigativi grazie al rinnovato impianto legislativo che nel 2015 ha inserito nel codice penale i delitti ambientali (legge 68/2015)”, la legge sugli Ecoreati, appunto. A fronte di 1.215 controlli, nel 2016 la legge 68/2015 ha consentito di sanzionare 574 ecoreati, piu’ di uno e mezzo al giorno, denunciare 971 persone e 43 aziende, sequestrare 133 beni per un valore di circa 15 milioni di euro con l’emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare. 

Sul totale, 173 ecoreati hanno riguardato specificamente i nuovi delitti (pari al 30% del totale) mentre sono 401 (pari al restante 70%) i casi di applicazione del meccanismo di estinzione dei reati contravvenzionali minori (secondo quanto previsto dalla parte Sesta bis del Dlgs 152/2006). In particolare, sono 143 i casi di inquinamento ambientale, 13 di disastro ambientale, 6 di impedimento di controllo, 5 i delitti colposi contro l’ambiente, 3 quelli di omessa bonifica e 3 i casi di aggravanti per morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale; la Campania si conferma la prima regione, con 70 ecoreati contestati. 

Rispetto allo scorso anno sono inoltre aumentati di quasi il 45% i procedimenti penali conclusi definitivamente in materia penale, interrompendo il trend negativo registrato negli ultimi due anni, con condanne di primo grado grazie alla nuova legge, mediante patteggiamenti e riqualificazione di reati contestati precedentemente sotto altro titolo. “Ora e’ importante proseguire su questa strada non fermandosi ai primi risultati ottenuti, ma andando avanti- dice Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente- investendo maggiori risorse soprattutto sulla formazione degli operatori proposti ai controlli e dando gambe forti alle Agenzie regionale di protezione ambientale, che stanno ancora aspettando l’approvazione dei decreti attuativi, previsti dalla recente riforma del sistema delle Agenzie, da parte del ministero dell’Ambiente e della Presidenza del Consiglio dei ministri”.  

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