Caso Ruby. Il Pm Fiorillo: “Maroni calpesta la verità con l’inganno”

ROMA – Non si placa lo scontro tra il Pm del tribunale dei minori di Milano Annamaria Fiorillo e la Questura di Milano, dopo l’intervento di Roberto Maroni al Parlamento, durante il quale il ministro ha ribadito che la procedura di rilascio della minorenne è stata corretta.

Ieri la Fiorillo si era rivolta alla Corte Superiore della Magistratura, che a sua volta ha trasmesso al procuratore della Cassazione la missiva del Pm sulla quale si dovrà esprimere. Il magistrato ha smentito categoricamente la ricostruzione riportata dal ministro Maroni, ribadendo di non aver autorizzato nessun affidamento della  minore El Mahrouk Karima, alias Ruby al consigliere regionale Nicole Minetti. E sostiene di aver disposto affinchè Ruby fosse accompagnata presso una comunità protetta.  “Io – ha precisato Fiorillo – sapevo benissimo che non c’era interesse ad approfondire quest’aspetto della vicenda, perchè siamo in un momento di grande difficoltà per il nostro paese. Mi sono detta: benissimo, lasciamo perdere. Ma Maroni è andato in Parlamento a calpestare la verità, e questo non lo posso permettere”. “Quando ho visto Maroni in televisione – ha detto sempre il Pm Fiorillo – ho sentito sorgere in me l’indignazione, soprattutto quando citava a sostegno delle sue affermazioni un comunicato di Bruti Liberati. Siccome faccio parte anche io della magistratura mi sono sentita complice di questo inganno verso i cittadini, verso la gente comune come sono io, in fondo”.  Il pm ha parlato di inganno, “perchè le istituzioni  hanno l’obbligo di dire la verità e non possono violare la legalità. Se ciò accade, a parer mio significa tradire la Costituzione”. Durissima le reazione dell’eurodeputato  Luigi de Magistris: “Maroni si sta comportando non come ministro dell’Interno ma come palo del premier”, ha commentato il deputato dell’Idv. “Il responsabile del Viminale  – ribadisce De Magistris – per coprire Berlusconi e la sua scorrettezza istituzionale, contraria alla legge, scarica la magistratura negando i tanti sermoni pronunciati a difesa di legalità e giustizia. Il caso Ruby è tutto da chiarire  anche in merito alla strana convergenza fra il ministro-palo dell’Interno e il procuratore Bruti Liberati.”

 

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