Frosinone. Esplosioni in una fabbrica di fuochi d’artificio: 6 morti

FROSINONE – Quattro deflagrazioni hanno devastato una fabbrica di fuochi d’artificio ad Arpino, in provincia di Frosinone, uccidendo 6 persone. L’incendio è stato domato, dopo ore di difficile lavoro per i vigili del fuoco, a causa della portata delle esplosioni, e dal rischio di ulteriori scoppi.

La fabbrica è la Pirotecnica Arpinate, ed è gestita dalla famiglia Cancelli. La prima esplosione è avvenuta alle 14.45; i vigili del fuoco intervenuti sul posto sono stati obbligati dal violento incendio e dal materiale incendiario della fabbrica a operare a distanza nelle prime ore, cercando soprattutto di domare l’incendio che si è sviluppato nel bosco adiacente all’edificio, che minaccia alcune abitazioni, già fatte evacuare. L’area intorno alla fabbrica è stata transennata.

SOCCORSI – Due auto mediche e cinque ambulanze sono state inviate dal soccorso sanitario; due elicotteri del 118 sono atterrati in un’area sicura nei pressi della fabbrica. Anche da Colleferro sono partite ulteriori squadre di pompieri.

PADRE E FIGLI – I primi a essere uccisi nell’incidente sarebbero stati Claudio, il titolare dell’azienda, e i suoi due figli, Giovanni e Giuseppe: erano tutti vicini al punto del primo scoppio. Altri due dipendenti hanno perso la vita, un terzo al momento risulta ancora disperso.

NORME DI SICUREZZA – La fabbrica rispettava le ultime norme di sicurezza, e, si apprende dal suo sito internet, aveva un sistema di sorveglianza e un sistema che bloccava in caso di malfunzionamento il laboratorio, la presse e il reparto di confezionamento; inoltre era stata edificata a distanza di sicurezza dalle abitazioni circostanti, era dotata di un sistema d’illuminazione anti-deflagrazione brevettato, e di cisterne d’acqua per affrontare eventuali incendi.

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