Brescia. Facinorosi scatenano guerriglia urbana. Lancio di una bomba carta

BRESCIA –  Non c’è cenno di distensione a Brescia all’ombra della gru occupata dal 30 ottobre dai 4 immigrati in protesta per la “sanatoria fufa”. Da lunedì matura nervosismo, infatti, gli agenti avevano già caricato per disperdere il presidio che andava a formarsi.   

Negli scontri di ieri 22 uomini delle forze dell’ordine sono rimasti feriti.
Anche oggi, come giorni prima, gli incidenti hanno lasciato il segno. Tre poliziotti sono rimasti feriti, e due ricoverati in ospedale. I tafferugli sono scaturiti durante il corteo di solidarietà pacificamente organizzato, voluto in contrapposizione ad un appuntamento organizzato da un  gruppo di estrema destra, Forza Nuova, che per motivi non noti non è andato a buon fine. Durante il corteo, il lancio di una bomba carta ha scatenato il finimondo. Mentre la delegazione  preposta nelle trattative, ritornava verso il corteo con le richieste dei 4 migranti, in quel momento viene lanciata la bomba carta. Il gesto è stato seguito da lancio di bottiglie di vetro contro le forze dell’ordine. I poliziotti hanno immediatamente reagito e caricato.

I presenti al corteo erano di diverse città, Brescia Parma, Bergamo, Verona e Milano, tutti presenti per sostenere i 4 occupanti della gru. Dopo i disordini ci sono stati dei fermi. Dalla ricostruzioni dei poliziotti, è stato individuato un gruppo di 70/80 persone dietro il presidio di solidarietà, che dopo il rientro della delegazione, ha indossato caschi da motociclista, comprendo il volto e ha iniziato un sistematico lancio di fumogeni, indi, la bomba carta e bottiglie contro i poliziotti e carabinieri. Gli agenti hanno dovuto respingere 3 volte il gruppo malintenzionato, che non ha tenuto conto neppure delle urla dei manifestanti, che allibiti, chiedendo di interrompere l’aggressione  contro le forze dell’ordine. Il comportamento facinoroso del gruppo, lascia pensare ad una regia mirata, atta a creare disordini e accendere ulteriori conflitti, per screditare le buone intenzioni del corteo pacifista.

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