Femminicidio. Condannato a 30 anni per aver ucciso e nascosto nel congelatore la compagna

BOLOGNA – Trenta anni per aver ucciso e poi nascosto la compagna in un freezer a pozzetto in casa. Questa è la condanna inflitta, con rito abbreviato, a Giulio Caria, 35enne sardo di Berchidda che, a Bologna dopo una relazione con Silvia Caramazza, 39enne, bolognese l’aveva brutalmente uccisa. Una relazione malata fatta di vessazioni, molestie, controlli ossessivi finita poi nel peggiore dei modi.  

La richiesta iniziale del pm Maria Gabriella Tavano era stata l’ergastolo. 

Silvia fu uccisa nella tarda serata dell’8 giugno 2013  nel suo appartamento. Il suo corpo fu ritrovato però  la sera del 27 giugno, quando  la squadra mobile della polizia entrò in casa della donna, dopo le sollecitazioni da parte dei famigliari che ne avevano denunciato la scomparsa. Nella casa era presente un congelatore a pozzetto, aprendolo la polizia fece la macabra scoperta.  Dentro sacchi per la spazzatura c’era il corpo congelato di Silvia. Giulio Caria diventò subito un ricercato e fu arrestato due giorni in Sardegna.  L’uomo negò, fin dall’inizio ogni addebito. 

Le indagini svolte successivamente alla morte della donna non fecero altro che avvalorare i sospetti dei parenti. Dai conti di Silvia erano infatti spariti 104.000 euro per far ristrutturare a Caria due bagni. Per le ‘spese di casa’ verso il conto del ragazzo in un anno e mezzo erano transitati 125.000 euro. Sulle buste in cui era stato infilato il corpo di Silvia c’erano le impronte di Giulio, come anche sul freezer, prove inequivocabili. 

Oltre all’assassino gli inquirenti riuscirono a rintracciare  anche il commerciante che gli consegnò tra il 9 e il 10 giugno il congelatore.

Nell’aula ieri  durante la pronuncia della condanna nei confronti dell’omicida era presente anche il Comune di Bologna, che per la prima volta ha deciso di essere parte civile in un caso di ‘femminicidio’.  “La lotta contro la violenza alle donne è la lotta di tutta la nostra città”, ha detto il sindaco Virginio Merola.

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