Bambino di 10 anni prelevato a scuola con la forza. ‘Chi l’ha visto’ lancia il video shock

PADOVA – La trasmissione ‘Chi l’ha visto’ questa sera ha mandato in onda un video che farà discutere. Nelle immagini lanciate in onda più volte si vede un bimbo di appena 10 anni prelevato con forza dagli agenti di Polizia mentre si trova nella sua scuola elementare a Padova.

La decisione  di prelevare il piccolo conteso dai genitori è arrivata da un giudice che ha ritenuto opportuno sottrarlo alla potestà di entrambi, affidandolo ad una struttura protetta. Un’operazione che, come Federica Sciarelli, conduttrice del noto programma di raiTre, ha sottolineato dovrebbe avvenire con una certa “discrezione”, come indicato nelle disposizione del magistrato.
Invece dalle immagine riprese da un parente della madre accade esattamente il contrario. Il bimbo urla, piange e oppone resistenza perchè evidentemente non vuole lasciare la madre, ma le forze dell’ordine lo trascinano  via con vigore e lo caricano su una volante. Alla fine del filmato l’inquadratura riprende una donna con tanto di distintivo e quando la zia del piccolo chiede maggiori dettagli le viene risposto: “Io sono un ispettore di Polizia, lei non è nessuno”.
Una scena davvero raccapricciante, soprattutto per il trauma che potrà provocare al minorenne. Durante la trasmissione chiama in diretta anche un testimone che ha assistito alla scena informando che molti bambini hanno assistito all’increscioso episodio, non degno di un paese civle.

Nel frattempo – come riporta il Mattino di Padova –  Roberta Lerici, presidente dell’associazione “Bambini coraggiosi” e l’avvocato Andrea Coffari, presidente nazionale del “Movimento infanzia” forniscono la loro ricostruzione dei fatti:
“Un bambino di dieci anni, al centro di una causa di affidamento, è stato prelevato con la forza da scuola per essere collocato in una casa famiglia. Tre persone si sono presentate in classe intimando ai compagni di uscire dall’aula. Una volta rimasto solo, il piccolo è stato prelevato con la forza, nonostante si tenesse disperatamente avvinghiato al suo banco, piangendo. Poi è stato trascinato per la strada, urlante da una serie di persone tra cui il padre, gli assistenti sociali, e alcuni poliziotti guidati da un consulente tecnico d’ufficio che aveva diagnosticato in lui una malattia rifiutata dalla comunità scientifica internazionale, la Pas (Sindrome da Alienazione Parentale)”.

Intanto la famiglia  assistita dall’avvocato Andrea Coffari, ha deciso di sporgere denuncia per le modalità disumane usate con il bambino, il quale chiedeva disperatamente aiuto senza che l’azione violenta s’interrompesse.

Domani  mattina alle 8,30 i genitori dei compagni di classe manifesteranno davanti alla scuola elementare Cornaro di Cittadella.

 

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