Caso Cogne. Anna Maria Franzoni in Tribunale per la richiesta dei domiciliari

ROMA – Dopo diversi anni, si torna a parlare del caso Cogne, la terribile vicenda avvenuta nel 2002 che vede protagonista Anna Maria Franzoni, condannata a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlioletto Samuele, dal Tribunale di Torino. La donna ha già scontato un terzo della pena e chiede ora di passare ai domiciliari.

In linea teorica la richiesta può essere accolta in quanto è prevista dalla normativa qualora la detenuta abbia a casa un figlio di età inferiore ai 10 anni.

Tuttavia, venerdì 25 aprile Ilaria Cavo, l’inviata del programma di Rete4 “Quarto grado”,  ha rivelato in anteprima le conclusioni dell’ultima perizia psichiatrica effettuata. Gli esiti sembrano confermare che la Franzoni sia ancora da considerare socialmente pericolosa e quindi potenzialmente a rischio di recidive. A confermare questo, le parole del Prof. Augusto Balloni incaricato dal giudice del Tribunale di sorveglianza di Bologna, “Annamaria soffre di un «disturbo di adattamento» per «preoccupazione, facilità al pianto, problemi di interazione con il sistema carcerario» perché continua a proclamarsi innocente e ritiene ingiusta la condanna. Sussistono pertanto condizioni di «pericolosità sociale» da affrontare con una «psicoterapia di supporto”.

Contrario invece l’avvocato della Franzoni Paola Savio che ha ritenuto del tutto fuorviante il messaggio emerso durante la trasmissione televisiva in quanto in realtà la pericolosità sociale della donna si riferisce a reati in generale e non  necessariamente all’omicidio.  La modalità con cui è stato trattato l’argomento in trasmissione non tiene conto delle argomentazioni complesse contenute nelle 80 pagine della perizia.

La decisione sulla richiesta avanzata da Anna Maria Franzoni spetta al Tribunale di Sorveglianza di Bologna che disposto un nuovo rinvio al 24 giugno. Durante questa nuova udienza il Prof. Augusto Balloni dovrà fornire integrazioni ed approfondimenti sulla perizia effettuata.

 

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