Bimbo romeno venduto a 30 mila euro

MESSINA – Volevano un figlio a tutti i costi e così  una coppia originaria di un comune dei Nebrodi nel messinese, ma residente in Svizzera, non ha esitato a “comprare” un bimbo romeno rivolgendosi a un’organizzazione che ha messo in atto un piano complesso che risale addirittura al 2008.

Sono però stati scoperti dai carabinieri e bloccati. In stato di fermo oltre alla coppia anche Vincenzo Nibali, 47 anni, di Castell’Umberto; Franco Galati Rando e Aldo Galati Rando, rispettivamente di 46 e 54 anni, entrambi di Tortorici; e Vito Calianno, di 43. Gli investigatori hanno fermato inoltre la madre ed il fratello del bambino romeno, che oggi ha otto anni. 

L’età del piccolo non è casuale e si ricollega all’escamotage tentato dai due coniugi per riuscire ad avere un figlio ad ogni costo. Nel 2008 la coppia, originaria del messinese, aveva denunciato la nascita di un bambino mai esistito. Si sarebbe poi attivata per attribuire le generalità di questo figlio “fantasma” ad un bimbo individuato in Romania attraverso alcuni intermediari. I due coniugi si sarebbero accordati con i familiari del bambino per una cifra di trentamila euro. La consegna del denaro sarebbe avvenuto il 17 gennaio scorso in una zona di campagna nei Nebrodi. Una settimana dopo i due coniugi, con la madre rumena ed il fratello maggiorenne del bambino venduto, partono alla volta di Messina. Ma i carabinieri, che stavano già monitorando la vicenda, intervengono prima della consegna del bimbo ai futuri genitori. Il piccolo è stato adesso affidato ad una comunità per minori di Messina e potrà essere adottato regolarmente. 

Save the Children, la piaga dei Piccoli Schiavi Invisibili

«L’intervento dei carabinieri che ha sventato la terribile compravendita di un bambino romeno di 8 anni per 30 mila euro è un forte segnale di allarme che manifesta la necessità di rafforzare le reti di protezione per le piccole vittime di tratta e di grave sfruttamento. In Italia da troppo tempo siamo in attesa del varo, da parte del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, di un Piano nazionale di contrasto alla tratta e allo sfruttamento, che rafforzi tutte le misure di protezione nei confronti dei minori a rischio». Lo dice Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the Children. «Le adozioni illegali – aggiunge – sono uno dei tanti volti che assume il turpe mercato dei bambini e degli adolescenti, così come lo sfruttamento sessuale, lavorativo, sfruttamento per conseguimento di attività illecite e per accattonaggio». Secondo il dossier Save the Children «Piccoli Schiavi Invisibili» dell’agosto 2014, sono 5,5 milioni i minori sfruttati ed abusati in questo modo nel mondo. Secondo Eurostat, nel triennio 2010-2012 in Italia sono state rilevate in totale (tra adulti e minori, quest’ultimi sono circa il 15%) 6.572 vittime di tratta, pari al 22% del totale europeo. In Italia, nel 2014 sono state assistite 1.451 vittime di tratta, tra cui 88 minori, ma il fenomeno è in buona parte sommerso. Le nazionalità prevalenti sono la Nigeria, Romania, il Marocco, l’Egitto, la Cina e il Bangladesh. «Occorre sempre ricordare che l’adozione illegale è un crimine che viene perpetrato, in primo luogo, proprio nei confronti del bambino che si vorrebbe fare crescere ed è indispensabile ora, innanzitutto, prendersi cura della piccola vittima. È necessario, allo stesso tempo, diffondere la consapevolezza dell’esistenza di questi crimini, in modo che tutti possano tenere gli occhi aperti e segnalare ogni situazione di sospetto e di rischio», conclude Milano. 

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