Processo Unipol. Cassazione conferma prescrizione per Silvio Berlusconi

L’ex premier dovrà versare 80 mila euro di risarcimento a Fassino

ROMA – E’ definitiva la prescrizione per Silvio Berlusconi per  il caso giudiziario che lo aveva travolto insieme al fratello Paolo, editore de il Giornale nel processo Unipol. La Cassazione ha respinto i ricorsi di Berlusconi che chiedeva il proscioglimento nel merito. La Corte ha inoltre confermato il risarcimento di 80.000 eruro in favore di Piero Fassino per la pubblicazione della telefonata  tra l’allora segretario dei Ds Piero Fassino e l’ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte (“allora, abbiamo una banca?”, la domanda rivolta dal politico al banchiere) intercettata dai magistrati milanesi titolari dell’inchiesta sulle scalate bancarie e poi pubblicata sulla prima pagina de ‘Il Giornale’ il 31 dicembre 2005, quando il suo contenuto era ancora coperto da segreto istruttorio. 

Dunque la Corte di Cassazione ha confermato l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione già disposta nel marzo 2014 dalla Corte d’Appello di Milano a carico dei fratelli Berlusconi. Insomma una bella grana giudiziaria in meno per Berlusconi, che nel processo di primo grado, il 7 marzo 2013, era stato condannato a un anno per violazione del segreto istruttorio in concorso con il fratello Paolo al quale era stata inflitta una pena di 3 anni e 3 mesi.

“Abbiamo assolutamente stravinto, non poteva andare meglio di così”, ha commentato senza nascondere la propria soddisfazione Carlo Federico Grosso, avvocato del sindaco di Torino.

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