Giovanni Lo Porto ucciso in un raid Usa. E’ polemica

ROMA – Un’operazione della Cia, piena di errori, è costata la vita ieri a Giovanni LoPorto, il cooperante italiano rapito in Pakistan nel 2012: è stato ucciso a gennaio da un razzo sparato da un drone dell’Agenzia contro un covo di al Qaida in Pakistan, non lontano dal confine afghano.

E nello stesso raid è stato ucciso anche un altro ostaggio, un americano, Warren Weinstein, che era stato rapito nel 2011. 

“A nome del governo, porgo le nostre più profonde scuse alle famiglie”, ha detto Obama in una dichiarazione in diretta tv. “Come presidente e comandante in capo – ha aggiunto – mi assumo la piena responsabilità delle nostre operazioni antiterrorismo” e di quanto è accaduto. 

Il premier Matteo Renzi, che è stato informato ieri direttamente da Obama, ha espresso “profondo dolore per la morte di un italiano che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri”. “La responsabilità della morte di LoPorto e di Weinstein è integralmente dei terroristi, contro i quali confermiamo l’impegno dell’Italia con i nostri alleati”, è stato invece il commento del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha espresso tristezza per “il tragico e fatale errore dei nostri alleati americani, riconosciuto dal presidente Obama”. 

Ma il fatto è che la Cia non sapeva della presenza degli ostaggi la dice liunga. Oggi l’Aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio in memoria del cooperante italiano. Giovanni Lo Porto era “un cooperante esperto, appassionato e coraggioso, impegnato nella costruzione di alloggi di emergenza, era un esempio di quella cooperazione che l’Italia esporta all’estero e costituisce un orgoglio per il Paese”, ha detto la presidente della Camera laura Boldrini. “Parliamo di operatori che senza alcuna particolare rete di protezione mette a rischio la propria vita. Alla sua famiglia rinnoviamo il nostro sentimento di vicinanza”. E poi, ha aggiunto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: “L’ultima evidenza per la quale Giovanni Lo Porto risultava in vita risale allo scorso autunno”.

Contro l’atteggiamento dell’Italia tuona iul deputato pentastellato Angelo Tofalo, che si scaglia in particolare contro Gentiloni: “Lei, ministro Gentiloni, è venuto qui ad ammazzare per la seconda volta Giovanni Lo Porto, si vergogni di questa sua scelta”. Nell’aula dove il titolare della Farnesina riferisce dell’uccisione del cooperante italiano in un’operazione antiterrorismo degli Usa il Movimento cinque stelle passa all’attacco e con il deputato Angelo Tofalo si scaglia contro Gentiloni e il governo. La tensione sale e la Boldrini richiama all’ordine il deputato: “Lei deve mantenere uno stile parlamentare in quest’aula, non è un libero cittadino, è un deputato. Si riferisca al ministro come ministro”. I toni si abbassano leggermente e l’intervento riprende. “Sono stanco di sentire che è stato ucciso per errore, dei minuti di silenzio, di sentire che Lo Porto sarà celebrato – spiega Tofalo -, perchè dobbiamo sentirci dire dagli Usa che è stato ucciso per sbaglio? Ma siamo pecorelle o uno stato sovrano? E allora ogni tanto alziamo la voce. Cosa è andato a fare Renzi da Obama l’altro giorno? Forse a vendere qualche altra arma, a rafforzare questo patto di sangue?

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