Terrorismo. Le ipotesi su attentato al Vaticano non sono rilevanti

ROMADa alcune conversazioni telefoniche intercettate tra i copmponenti arrestati oggi di Al Qaeda  sarebbe emerso che l’organizzazione stava progettando attentati in Italia e tra gli obiettivi probabili era stato individuato anche il Vaticano. La notizia è stata confermata dagli inquirenti.

Nel marzo 2010, è stato spiegato,  arrivò in Italia un kamikaze pachistano che venne individuato dalla Digos di Sassari e di Roma. Il possibile attentato terroristico in Vaticano potrebbe essere sfumato dopo una perquisizione effettuata dalla Polizia a casa di uno degli indagati nel marzo del 2010. Due kamikaze pakistani erano appena sbarcati a Roma. Quasi contemporaneamente la Polizia fece scattare delle perquisizioni. L’organizzazione contattò i due terroristi, facendo capire loro di dover “cambiare aria”. Raggiunsero subito uno Olbia e uno Bergamo. Durante la successiva perquisizione a carico del capo della comunità islamica di Olbia fu trovato un foglio di carta con il voto al martirio di uno dei terroristi. 

Nulla però di preoccupante replica il Vaticano. “Da quel poco che si dice sembra una ipotesi del 2010 senza seguito. Quindi la cosa non è oggi rilevante e non è motivo di particolari preoccupazioni”, dice il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.

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