Mafia capitale, Buzzi: tante bustarelle per politici famelici. VIDEO

ROMA – Politici romani famelici e un PD avido. E’ questo in sintesi quanto emerge chiaramente dall’inchiesta su Mafia Capitale del tg di La7, che ha mandato in onda alcuni stralci degli interrogatori di Salvatore Buzzi. Quest’ultimo varebbe già sostenuto almeno cinque interrogatori dai quali sta emergendo un quadro davvero inquietante.

Buzzi che assieme a Massimo Carminati vengono descritti dalla Procura come i capi indiscussi ai vertici di Mafia Capitale, avrebbero tessuto rapporti con il mondo della politica romana. Buzzi descrive ad esempio l’ex ad di Ama Franco Pansironi come un uomo “famelico e vendicativo”, riferendosi al fatto che gli fece togliere l’appalto già vinto sui cimiteri.

Ma la ragnatela di corruzione va ben oltre l’immaginabile. Buzzi parla di mazzette su mazzette messe in tasca ai politici compiacenti per ottenere qualsiasi tipo di appalto. Non a caso la Coop 29 giugno era quella che gestiva l’accoglienza di migliaia di profughi. 

Addirittura per il Palazzo della provincia all’Eur, comprato da Nicola Zingaretti quando era ancora in costruzione, a detta di Ovedaine, intascarono soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro e il segretario generale Antonio Calicchiae Peppe Cionci, ovvero l’imprenditore che ha finanziato le campagne elettorali di Zingaretti e Ignazio Marino. E non finisce qui. Mare di soldi anche per assicurarsi la gara per il riscaldamento e l’energia negli ospedali del Lazio. Un “bnusiness” da 1 miliardo e 250 milioni divisi fra maggioranza e opposizione col capogruppo Pdl Luca Gramazio che avrebbe gestito le spartizioni.

Tangenti per politici che Buzzi definisce “famelici” anche per l’assegnazione da 100milioni del centro unico delle prenotazioni. 22mila euro a Francesco D’Ausilio del Pd, e mazzetta anche all’ex presidente del consiglio comunale Coratti. Ma le mazzette venivano versate ogni mese a quei politici, il cui ruolo era utile per assicurarsi appalti: Buzzi parla di migliaia di euro versate per ognmi settore strategico della capitale. Solo all’ex ad dell’Ama avrebbe dato quasi 1 milione in 3 anni.

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