Immigrazione. Ultimato sbarco Poseidon con 571 migranti, 52 vittime

PALERMO – Sono andate avanti fino a notte fonda al porto di Palermo le operazioni di sbarco dei 571 migranti e dei 52 cadaveri soccorsi dal pattugliatore svedese Poseidon nel Canale di Sicilia.

La nave è approdata al molo Puntone intorno alle 20,15 con a bordo profughi provenienti dalla Siria, Sudan, Guinea, Palestina, Pakistan, Iraq, Bangladesh, Tunisia e Marocco. Sulla banchina, come sempre, l’imponente macchina d’accoglienza coordinata dalla Prefettura che ha visto decine di volontari impegnati a fornire anche assistenza psicologica ai sopravvissuti.A bordo del Poseidon sono saliti i medici legali per una prima ispezione cadaverica delle vittime, dalla quale è emerso che molti di loro non sarebbero morti soltanto a causa dei gas di scarico del barcone, nella cui stiva erano rinchiusi, bensì a seguito delle percosse subite dai mercanti di morte per far sì che non uscissero da quel posto così angusto in cui erano ammassati. Su alcuni corpi, inoltre, sono state trovate anche ferite d’arma da taglio. A far piena luce su queste ennesime vite spezzate nel Canale di Sicilia, comunque, saranno le autopsie disposte dalla Procura. Tra i profughi giunti a Palermo ci sono anche tanti bambini (il più piccolo ha appena 40 giorni), e donne, 7 delle quali incinte. Per due di loro è stato necessario il trasferimento in ospedale.

Sul molo, ad assistere alle operazioni di sbarco c’erano anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il prefetto del capoluogo siciliano, Francesca Cannizzo.

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