‘Ndrangheta in Lombardia, 9 arresti

MILANO – I carabinieri del Comando provinciale di Milano stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 persone e 22 decreti di perquisizione nell’ambito di un’inchiesta su una struttura criminale organizzata, gravitante nell’ambito di una cosca di ‘ndrangheta della Brianza, con base nella province di Milano, Como e Monza e Brianza, responsabile di traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo, tentato omicidio e lesioni personali aggravate.

L’indagine è coordinata dalla Procura di Milano e i provvedimenti sono stati disposti dal gip del tribunale del capoluogo lombardo. Alp

E’ la famiglia calabrese dei Cristello, originaria di Mileto (Vibo Valentia) ma da anni attiva in Brianza, al centro dell’indagine coordinata dal Pm di Milano Paolo Storari che questa mattina ha portato i carabinieri del capoluogo lombardo ad arrestare nove persone e ad indagarne a piede libero altre 14, accusate a vario titolo principalmente di traffico e spaccio di cocaina ma anche di porto e detenzione di armi, di un tentato omicidio e di lesioni personali aggravate.Secondo quanto spiegato dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano, a finire in manette sono state la 50enne Domenica “Mimma” Cristello, suo marito 48enne Stefano Zibra e il figlio Stefano di 26 anni. Domenica è la sorella di Rocco Cristello, assassinato a colpi di pistola la sera del 27 marzo del 2008 davanti alla sua abitazione di Verano Brianza (Monza). Insieme con loro, in carcere sono stati condotti anche i nipoti di Rocco Cristello, i fratelli di 19 e 21 anni Emanuele e Simone Cristello, figli di Umberto che era stato arrestato a Mariano Comense (Como) 12 settembre 2012 in una costola dell’indagine “Infinito”. Ma non solo, tra i nove destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere (a otto dei quali viene contestata l’associazione per delinquere) firmata dal gip Stefania Donadeo, c’è anche un cugino di Rocco Cristello, il 40enne Valeriano Siragusa che, sempre secondo quanto riferito dagli investigatori, sarebbe stato indicato dal collaboratore di giustizia Antonino Belnome, come il prossimo reggente della cosca a Seregno, e che in questa indagine viene indicato come a capo dell’associazione che ogni 15 giorni circa acquistava un chilo di cocaina da spacciare nella zona di Seregno e Desio. In una intercettazione telefonica si sentirebbe Siragusa ricordare al suo interlocutore: “Qua comando io, mi prendo io la responsabilità”.Gli investigatori hanno dichiarato che l’inchiesta (chiusa nel gennaio scorso) era scattata a marzo 2014 dopo che era stata bersagliata con sette colpi di pistola l’auto di un socio della discoteca di Cesano Maderno (Monza) “Disco Italia” (da cui ha preso il nome l’operazione odierna) che “di cui gli indagati volevano acquisisre il controllo e la gestione”.

Condividi sui social

Articoli correlati