No Renzi please, we are british. IL VIDEO

ROMA – In viaggio per gli Stati Uniti il premier Matteo Renzi tra selfie e tweed dell’ultimo minuto, parla, parla e parla. Fin troppo e male potremmo dire, anche perché se usasse l’italiano e si fosse portato al seguito un interprete simultanea sarebbe stato molto meglio.

Anche per chi lo ascolta, onde evitare fraintendimenti e doppie interpretazioni, specie se parli al Council on Foreign Relations, davanti a un gruppo di persone considerate tra le più potenti al mondo.

Certo che  l’inglese pronunciato da Renzi, che è sempre migliore di quello di Rutelli, fa davvero rabbrividire. Il premier è così sicuro di sè da non riflette neppure sulle conseguenze che le sue parole possono comunicare agli altri. Non le era bastata la canzoncina ironica, Swish, partorita proprio dal suo inglese inconfondibile condito da un balbettio davvero imbarazzante.

Lui, invece, imperterrito e noncurante continua a dar sfoggio di una padronanza linguistica che non c’è. Insomma, a detta di alcuni inglesi, Renzi parla come il povero Tarzan. E c’è già chi dice ironicamente di cambiare il titolo della famosa commedia che dal 1971 va in scena nel West End di Londra. No sex please, we are british, potrebbe diventare, No Renzi please, we are british

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati